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Paternò, critiche PD e “L’Aria Nuova” su esito lavori consiglio comunale

“È giunta l’ora di dire basta alla distruzione della nostra città” dicono i Dem, mentre i componenti dell’associazione propongono la costituzione di una “Commissione permanente sulla sicurezza aperta a tutte le realtà interessate”

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Sui lavori del consiglio comunale straordinario e urgente che si è tenuto meno di 48 ore addietro all’interno di Palazzo Alessi a Paternò, convocato per trattare la problematica legata alla sicurezza in città, c’è da registrare la presa di posizione del Partito Democratico.

“Si è consumato un ulteriore passaggio che ha fatto capire a tutti che Paternò è stata abbandonata al proprio destino da tutto il centrodestra e che è iniziata una feroce e lunga campagna elettorale per la successione di Naso: tutta all’interno della Destra” si legge in una nota stampa del PD paternese che giudica “patetica” la relazione del sindaco Nino Naso sulle cose fatte dalla sua giunta amministrazione sul fronte sicurezza: “L’attività della giunta in otto anni, si può riassumere in una delibera adottata domenica scorsa nella quale si chiede l’insediamento a Paternò di un Commissariato di Polizia (cosa che ovviamente non potrà mai realizzarsi) che dovrebbe sovrapporsi alla già, per noi efficientissima, Compagnia dei Carabinieri. Per il resto zero assoluto, se non l’abbandono totale del centro storico e il degrado della Città sotto ogni aspetto, con l’insicurezza come frutto del non amministrare”.

Partito Democratico che giudica “vergognoso il fatto che nella stessa serata Fratelli d’Italia – complice un Presidente del Consiglio, che pare sia in procinto di transitare tra le fila di questo Partito- ha convocato una seduta di Consiglio Comunale aperta guarda caso solo alla deputazione di Fratelli d’Italia. Hanno organizzato un tifo da calcio portando in consiglio i loro supporter e inscenando uno spettacolo ridicolo” .

Duro attaccato del PD verso l’on. Francesco Ciancitto: “un Deputato che come unica soluzione propone quella della istituzione di una “zona rossa” militarizzata; soluzione risibile e pericolosa.  Sappiamo  tutti che gli interventi da fare sono ben altri, e che percorrere altre strade, non è poi così difficile. Ancora più agghiacciante l’intervento del Presidente dell’Assemblea Regionale che, dimenticando il suo ruolo istituzionale, attacca a testa bassa il Sindaco ricordandogli che tutto quello che è stato fatto a Paternò è stato possibile con l’intervento finanziario regionale. Precisiamo che si tratta di contributi per “feste e fistini” e nulla per programmazione strutturale. Per quanto riguarda la sicurezza nulla, nessuna proposta.

Nessuna proposta per quanto concerne la indecorosa vicenda di Ciappe Bianche; nessuna proposta per quanto riguarda la condizione, madre di tutti i problemi, di sfruttamento dei lavoratori stranieri; nessuna credibile proposta per far risorgere il centro storico, attraverso- ad esempio- la messa in opera di un piano urbanistico. Niente di niente”.

I Dem hanno chiuso la nota stampa con  un appello ai consiglieri comunali.  “Non aspettate il responso dei Commissari prefettizi, staccate la spina al Sindaco.  Perché, se malauguratamente si dovesse arrivare allo scioglimento del Consiglio- ipotesi che scongiuriamo- sarebbe una macchia bruttissima per la Città e verrete tutti travolti”.

Sull’esito dei lavori dell’assise civica c’è anche l’intervento dell’associazione “L’Aria Nuova”:  “La nostra associazione- scrive in un nota stampa il presidente dell’associazione Ezio Messina- presente con alcuni rappresentanti, sperava che l’incontro potesse essere un’occasione concreta per avanzare proposte, segnalare criticità e costruire insieme delle soluzioni. Così non è stato. Il consiglio si è purtroppo trasformato in un’arena di scontro tra fazioni, con toni da curva da stadio più che da aula istituzionale.

Un’occasione mancata, svilita da contrapposizioni sterili e personalismi politici, totalmente scollegati dalle vere esigenze dei cittadini. Chi vive la città ogni giorno non chiede polemiche, ma interventi reali, immediati e condivisi. Abbiamo fiducia nella sensibilità del Sindaco e nei rappresentanti istituzionali, sia a livello regionale che nazionale, affinché collaborino in maniera concreta per il bene comune.

La città chiede soluzioni e non può più attendere. Per questo motivo riteniamo urgente avviare un percorso serio e responsabile, proponendo la costituzione di una Commissione permanente sulla sicurezza, aperta a tutte le realtà interessate: forze dell’ordine, istituzioni, associazioni, attività locali, rappresentanti politici di ogni orientamento che vogliano davvero costruire. La nostra associazione si farà promotrice, nei prossimi giorni, di un incontro pubblico aperto a tutte le forze vive della città” si chiude cosi la nota di “L’Aria Nuova”.

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Catania, auto della municipale di Biancavilla, multata dai vigili urbani del capoluogo etneo

Inizialmente si pensava che la Panda multata fosse in uso alla polizia municipale catanese.

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Un’auto della polizia municipale di Biancavilla in missione a Catania, in sosta in modo non appropriato, è stata multata dai vigili urbani del capoluogo etneo in via Gabriele Carnazza. Il fatto è successo nella giornata di ieri e a portare alla luce, soprattutto sui social, è stato l’avvocato Mattia Iachino Serpotta, molto attivo sui social. Il suo post è stato successivamente condiviso dal sindaco di Catania, Enrico Trantino.

Inizialmente si pensava che la Panda multata fosse in uso alla polizia municipale catanese e sanzionata da un vigile urbano in borghese. “Signore e Signori, con la voce rotta dall’emozione, nell’anno del Signore 2025, segnalo una macchina della Polizia locale di Catania (meglio noti come vigili urbani) multata da un loro collega in borghese, in via Gabriele Carnazza- si legge su “Facebook”- Non si vedevano queste cose dal ’65. Mi sono commosso. E Zurigo muta. Se io ti posso multare e voi potete multarmi, tutto il mondo si può multare” scriveva sui social l’avvocato Serpotta.

Tuttavia, come ha rilevato successivamente “Video Star”, l’auto multata appartiene al corpo della Polizia municipale di Biancavilla. Lo stesso sindaco di Catania Enrico Trantino aveva precisato che l’autovettura in questione è in dotazione ai vigili urbani di un altro Comune etneo.

“Non usiamo più Panda da quando abbiamo le nuove auto ibride ed elettriche”, fanno sapere da piazza Spedini.  Venuto a conoscenza della novità l’avvocato Serpotta ha aggiornato la “notizia”: “La  Polizia locale di Catania smentisce che sia una loro auto. Mi sembra ci sia materiale per un ricorso allora” ha scritto l’avvocato Serpotta.

 

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Cultura

Ragalna, Mille parole non basterebbero, una sinfonia sì

Presentato a Ragalna il secondo libro di Alfio Cartalemi: omaggio alla famiglia Chiara e alla forza educativa dell’arte

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Si è tenuta a Ragalna, presso il Palmento Arena e con il patrocinio del Comune, la presentazione del libro “La famiglia Chiara: Artisti per vocazione” del giornalista Alfio Cartalemi. L’evento, presentato da Mary Sottile, si è svolto in occasione del 40° anniversario dell’Autonomia e ha offerto intensi spunti di riflessione sul valore dell’arte, sulla memoria e sull’importanza della cultura come strumento formativo.

Alfio Cartalemi, al suo secondo volume dopo quello dedicato a Michelangelo Virgillito, ha spiegato la scelta della famiglia Chiara come protagonista del suo lavoro: una famiglia paternese dal grande talento musicale, che rappresenta un esempio virtuoso di dedizione e passione. Particolarmente toccante il ricordo di Benedetto Chiara, padre di Rosario, che fece parte della storica orchestra di Paternò. Il progetto editoriale, ha raccontato l’autore, ha preso forma durante il periodo della pandemia da Covid-19, un tempo di riflessione e riscoperta dei valori fondamentali.

Giuseppe Pappalardo, poeta e scrittore che ha curato la prefazione del libro, ha definito l’opera una “biografia meditata”. Secondo Pappalardo, il testo permette di distinguere tra talento, attitudine (cioè la capacità di trasformare il talento in abilità concreta) e musicalità, una qualità innata e misteriosa. Ha inoltre sottolineato l’importanza educativa del libro, che si contrappone alla cultura del “tutto e subito”, al consumismo e alla superficialità promossa dai social media. In questo contesto, la figura della famiglia Chiara si staglia come modello ispiratore per le giovani generazioni, sempre più disorientate da una “società liquida” — per usare le parole di Bauman — priva di punti fermi e progettualità.

La musicista e docente Norma Viscusi ha proposto un’analisi poetica e profonda dell’arte, intesa come espressione di vocazione e trascendenza. Ha messo in luce come la musica vada oltre il significato esplicito per accedere a un piano più alto, ineffabile, capace di comunicare ciò che le parole non possono esprimere.

L’intervento del professore Giuseppe Montemagno, docente di Storia Musicale presso il Conservatorio “V.Bellini” di Catania, ha confermato che il racconto del libro sul Maestro Chiara, tracciato dall’autore, corrisponde ad un periodo delicato e di trasformazione del Teatro Massimo  e del prestigioso Conservatorio; il Maestro Chiara oltre ad essere un ottimo violinista ha saputo alzare “la testa”.

La serata si è conclusa con l’esibizione dei violinisti Antonio Magrì e Angelo Di Guardo, noti come Violinisti in jeans ed ex allievi del Maestro Chiara, che hanno regalato al pubblico un momento di grande suggestione e intensità emotiva.

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