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Paterno’, IC “G. Marconi”, il caso dell’alunno che ha sospeso la frequenza scolastica

Disordine sul caso di un alunno che ha sospeso la frequenza scolastica dallo scorso 7 febbraio. Sarà dispersione o no?

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Si tratta di quello che, a tutta evidenza, può definirsi caso di dispersione scolastica, ma in questa vicenda le parti oppongono, l’una all’altra, ragioni del proprio operato. Il protagonista è un alunno dell’IC “G. Marconi”, affetto da grave patologia, la cui gestione necessita perciò di particolari competenze garantite da personale qualificato. In mancanza di tali presupposti, la famiglia ha deciso di far sospendere al figlio la frequenza scolastica.

A giustificare la recente scelta della famiglia, una lettera, rivolta all’IC. “G. Marconi” di Paterno’, firmata dalla presidente dell’ass. “Il sorriso di Riccardo”, Maria Teresa Tripodi. 

Nella missiva, la presidente scrive dell’importante lavoro quotidiano svolto dall’associazione per aiutare le famiglie di bambini con disabilità. Nonostante gli sforzi, la situazione di G., un bambino affetto da una patologia rarissima, evidenzia gravi lacune nell’assistenza scolastica. Questo ostacola l’azione portata avanti dall’associazione nel delicato sforzo di garantire una vera inclusione a questi ragazzi.

“Da oltre 6 mesi dall’inizio dell’anno scolastico, è ancora irrisolta la questione dell’assistenza scolastica del piccolo G., bambino di sei anni affetto da una patologia rarissima che non gli consente di camminare e di alimentarsi da solo. Giulio non ha controllo sfinterico e non è in grado di assumere il cibo senza l’aiuto di un adulto che lo imbocchi, in mancanza del quale corre il rischio di soffocare. E purtroppo tale rischio si è concretizzato in due occasioni allorquando i genitori sono stati costretti a correre a scuola in emergenza.”

La presidente dell'ass. ribadisce che -sarebbe legittimo attendersi, come da vigente Contratto collettivo del comparto
scuola, che il Dirigente Scolastico assegni l’incarico per l’assistenza di base igienica e somministrazione del cibo 
ai collaboratori scolastici, meglio se forti di una formazione specifica, ai quali viene corrisposta
 una particolare indennità. Negli anni passati si è provveduto alle necessità del bambino con personale esterno.
 G, -si legge-,  frequenta da anni la scuola primaria "Guglielmo Marconi" di Paternò, ma da ottobre dello scorso
 anno la sua assistenza non è stata adeguata. Nonostante le richieste della famiglia, il personale scolastico non 
è stato fornito di formazione adeguata, mettendo a rischio la sicurezza del bambino.
La scuola non ha rispettato le normative del contratto collettivo, lasciando i genitori a fronteggiare la situazione 
con risorse proprie. Nonostante le numerose sollecitazioni, la scuola non ha ancora risolto il problema 
dell’assistenza, creando una grave situazione di incertezza per la famiglia e il bambino."

Alle richieste presentate dall’associazione così risponde la prof.ssa Maria Santa Russo dirigente dell’istituzione scolastica “G Marconi” di Paterno’:

L’assistenza igienica di base e la somministrazione della merenda sono state sempre garantite. Tuttavia, a seguito di episodi di soffocamento verificatisi a ottobre, le collaboratrici scolastiche hanno espresso preoccupazioni riguardo la sicurezza del bambino, ritenendo che la gestione del rischio di soffocamento esuli dalle loro mansioni. Per risolvere la situazione, la scuola ha richiesto l’assegnazione di un operatore socio-sanitario specializzato ai comuni di Paternò (comune della scuola) e Belpasso (comune di residenza della famiglia), ai  Servizi Sociali, alla Neuropsichiatria e all’Ambito Territoriale. L’istituzione scolastica, asserisce inoltre di aver contattato l’Unità Multivalutativa Disciplinare per ottenere un operatore in grado di gestire eventuali episodi di soffocamento con tecniche più delicate della manovra di Heimlich, evitando possibili lesioni al bambino. Su suggerimento del Medico Competente, è stato anche richiesto alla famiglia di indicare il dispositivo salvavita utilizzato a casa per poterlo replicare a scuola. Inoltre, è stato chiesto alla famiglia di fornire la documentazione necessaria per l’assistenza aggiuntiva e una relazione specialistica per adattare l’ambiente scolastico alle esigenze del minore G.”

La scuola, dunque, conclude lamentando la mancata collaborazione della madre del bambino, che avrebbe scelto la non frequenza scolastica, incoraggiando proteste e diffamando l’istituto sui social media. La scuola ha concluso, sottolineando e ribadendo gli sforzi e le spese sostenuti fino ad oggi per garantire il benessere del bambino.

Cronaca

Bronte, i carabinieri incontrano i genitori degli studenti dell’I.I.S.S. “Benedetto Radice”

Il comandante compagnia carabinieri Randazzo Luca D’Ambrosio ha illustrato i principali rischi della rete per i piccoli internauti, partendo dal cyberbullismo, e mettendo a fuoco le possibili conseguenze derivanti da un uso inappropriato dello strumento informatico.

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Proseguono su tutto il territorio gli incontri e le iniziative che l’Arma dei Carabinieri porta avanti da anni, in piena sinergia con il Ministero dell’Istruzione e del Merito, volti a promuove­re azio­ni con­cre­te e consapevoli in giovani e adulti,per tutelare i minori dai pericoli della rete.

Il comandante della compagnia carabinieri di Randazzo, Luca D’Ambrosio e il comandante della stazione di Bronte, Giulio Vuono hanno incontrato, presso l’aula magna dell’I.I.S.S. Benedetto Radice di Bronte, i genitori degli alunni del plesso, per parlare di Bullismo e rischi del web. Alla conferenza hanno partecipato anche la dirigente dell’Istituto, Maria Pia Calanna,lo psicologo  Salvatore Capizzi e Francesco Costanzo, docente di informatica dell’Istituto.

Il comandante della compagnia di Randazzo Luca D’Ambrosio ha illustrato i principali rischi della rete per i piccoli internauti, partendo dal cyberbullismo, e mettendo a fuoco le possibili conseguenze, sia civili che penali, derivanti da un uso inappropriato dello strumento informatico. Il Comandante ha poi evidenziato quelli che sono gli strumenti a tutela del minore, di cui dispongono i genitori, parlando di bullismo e cyberbullismo, ponendo obblighi di segnalazione di tali condotte in capo al personale scolastico, e spiegando anche come richiedere la cancellazione di contenuti offensivi divenuti virali.

Sulla base dei recenti fatti di cronaca, è stato affrontato anche il tema dei reati in rete, come la diffamazione, la minaccia e anche istigazione al suicidio, ricordando che si tratta di reati per i quali possono essere chiamati a rispondere anche i minorenni.

Lo psicologo ha evidenziato quali sono i segnali di un abuso dei social da parte dei giovani: una maggiore tendenza all’isolamento, una spiccata aggressività sia fisica sia verbale, sottolineando l’importanza dei modelli educativi ricevuti dagli adulti nell’interazione con i propri smartphone. I carabinieri hanno poi proposto strategie concrete per garantire la sicurezza dei propri figli nel mondo virtuale, come parlare apertamente dei pericoli on-line con loro, stabilire regole chiare sull’uso dei dispositivi (orari, siti sicuri) e monitorarne le attività senza invadere la loro privacy.

 

 

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Cronaca

Tremestieri Etneo, il Consiglio dei Ministri scioglie per mafia il comune etneo

Disposto l’affidamento della gestione a una commissione straordinaria per la durata di diciotto mesi

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Il comune di Tremestieri Etneo è stato sciolto per mafia. A disporlo il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’interno Matteo Piantedosi, “in considerazione degli accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata che compromettono il buon andamento dell’azione amministrativa, ai sensi dell’articolo 143 del Testo unico degli enti locali” .

Disposto l’affidamento della gestione a una commissione straordinaria per la durata di diciotto mesi. Ricordiamo che l’ex sindaco di Tremestieri Etneo Santi Rando, coinvolto nell’inchiesta Pandora, è stato  condannato ad otto anni per voto di scambio politico-mafioso.

Intanto sono stati indetti i comizi elettorali in vista delle Amministrative che si terranno il 25 e il 26 maggio in nove Comuni siciliani. Lo stabilisce un decreto dell’assessore regionale alle Autonomie Locali e alla funzione pubblica Andrea Messina.

A essere coinvolti dal voto saranno comuni, tutti commissariati: Realmonte, in provincia di Agrigento; Montemaggiore Belsito e Prizzi, nel Palermitano; Solarino, in provincia di Siracusa; Favignana, nel Trapanese; mentre, in provincia di Catania sono chiamati alle urne Castiglione di Sicilia, Palagonia, Raddusa e Ramacca, dove intanto sono diventate definitive le dimissioni presentate dal sindaco.

Una decima amministrazione, quella di Tremestieri Etneo, inizialmente coinvolta nella tornata elettorale, non andrà invece al voto a maggio a causa dello scioglimento per mafia deliberato oggi dal Consiglio dei ministri. L’assessorato provvederà dunque a emettere un nuovo provvedimento per escludere il comune del Catanese dalle prossime Amministrative.

“Con l’indizione di queste elezioni – dichiara l’assessore Messina – restituiamo voce ai cittadini e alle comunità locali, garantendo il ritorno alla piena legittimazione democratica delle amministrazioni comunali. La funzione del commissario è temporanea ed è solo attraverso il voto che può realizzarsi pienamente l’autonomia locale sancita dalla nostra Costituzione e dallo Statuto regionale. Questo passaggio rappresenta non solo un atto formale, ma un segnale di fiducia nelle istituzioni e nella partecipazione attiva della cittadinanza”.

Le elezioni, come deliberato dal governo regionale lo scorso 19 marzo, si svolgeranno domenica 25 maggio dalle 7 alle 23 e lunedì 26 maggio dalle 7 alle 15. L’eventuale ballottaggio è fissato per domenica 8 giugno, sempre dalle 7 alle 23 e lunedì 9 giugno dalle 7 alle 15, in coincidenza con la tornata referendaria. Dei Comuni chiamati al voto, solo in uno, a Palagonia, i seggi saranno assegnati con il sistema proporzionale, poiché gli abitanti sono più di 15 mila. In tutte le altre amministrazioni si voterà con il maggioritario.

 

 

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