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Associazionismo

Paternò, nasce “DemetrApp” per distribuire i buoni spesa di “Insieme Vinceremo”

L’iniziativa di raccolta fondi attraverso la piattaforma Gofoundme entra in Fase 2 ed è pronta a distribuire buoni spesa solidali

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A Paternò, la campagna di raccolta fondi, sulla piattaforma GoFundme e denominata “Insieme Vinceremo”, arriva alla fase 2. In queste settimane è stata lanciata l’iniziativa per raccogliere donazioni, oggi si è pronti a trasformare il denaro in buoni. L’iniziativa è destinata alle famiglie paternesi che vivono una particolare situazione di disagio economico, a causa dell’emergenza coronavirus.

«Purtroppo non possiamo fare tanto – dicono dal gruppo operativo -, siamo consapevoli che il nostro aiuto è una goccia in un oceano di necessità, ma vogliamo poter essere quella goccia per dare un minino di ristoro».

In dettaglio, ad oggi, grazie alle donazioni di tanti cittadini e aziende, sono stati raccolti 4.025 euro (valore nominale); a fronte di una raccolta effettiva pari a 3.904,04 euro. La campagna vede insieme diverse associazioni e semplici cittadini del territorio e nel suo nome prende spunto dalle parole di Papa Francesco, lanciate lo scorso 27 marzo, durante la benedizione “Urbi ed Orbi” «Ci siamo ritrovati impauriti e smarriti – ha detto Papa Francesco -, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda».

Visto la grande emergenza a Paternò, il gruppo nel corso della raccolta fondi, ha deciso di dare un’immediata risposta ai bisogni di alcune famiglie, facendo fronte al pagamento di diverse bollette della luce e all’acquisto di bombole del gas, con richieste arrivate dalle Caritas delle Parrocchie cittadine, per un valore di oltre 1000 euro. Ora sia è pronti a erogare i buoni spesa solidali.

In questa fase verranno erogati 36 buoni spesa, per un valore di 50 euro ciascuno, con i nominativi comunicati dalle Caritas delle diverse Parrocchie cittadine. I buoni non saranno cartacei ma digitali, per un valore complessivo di 1.800 euro. La somma ricevuta potrà essere spesa per l’acquisto di beni alimentari, prodotti per l’igiene personale e della casa, acquisti per la scuola e ricariche telefoniche, nelle 10 attività commerciali paternesi che hanno aderito all’iniziativa.

Tutto funzionerà attraverso un’applicazione, scaricabile dal PlayStore, a breve anche su Apple Store, realizzata dalle aziende Plexsoft e Teksoft, rispettivamente dell’ingegnere informatico, Giuseppe Panassidi e dell’informatico Guido Latina, che hanno deciso di sviluppare questo supporto telematico, rendendolo disponibile sia per questa campagna ma anche per altri Enti o associazioni che ne avessero bisogno e che lo richiederanno. «Ciò che ci ha spinto a realizzare quest’app – evidenziano Giuseppe Panassidi e Guido Latina – è la presa di coscienza della grave situazione economica che vive l’intera Italia. Abbiamo voluto creare qualcosa di socialmente utile».

L’applicazione si chiama “DemetrApp” e funziona grazie alla generazione di un semplice QR code. In maniera chiara e trasparente, il titolare del buono vedrà visualizzato sul suo telefono il valore del buono stesso, insieme ad ogni movimento eseguito. Pagare sarà semplicissimo, basterà mostrare al negoziante il QR code generato dall’applicazione e corrispondente al nominativo del beneficiario, con il commerciante che dovrà semplicemente scansionarlo. Impossibile duplicarlo o falsificarlo, l’app è a prova di hacker. «Ringraziamo i 52 donatori che ad oggi hanno lasciato un loro contributo, permettendo di lanciare l’iniziativa di solidarietà – dicono dal coordinamento della campagna -, grazie alle aziende Plextsoft e Teksoft e in particolare ai due sviluppatori dell’applicazione Giuseppe Panassidi e Guido Latina per aver lavorato alla realizzazione di un’app innovativa e funzionale che garantisce celerità nella distribuzione dei buoni e trasparenza. La nostra campagna continua, chi volesse donare può ancora farlo, cercando il nome dell’iniziativa “Insieme vinceremo”, sulla piattaforma di GofundMe».

Per maggiori informazioni sul funzionamento dell’app basta cliccare sul sito demetra.app o sulla pagina facebook DemetrApp, dove si possono trovare video esplicativi.

Per donare alla campagna basta entrare all’interno della piattaforma di GofundMe, cercando la campagna “Insieme Vinceremo”.

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Associazionismo

Catania, spiagge libere e solarium di S. G. Li Cuti, attrezzati con sedie anfibie per disabili

L’iniziativa è stata resa possibile grazie alla sinergia tra l’amministrazione comunale, l’associazione “Catania Più Attiva”, il Centro Ortopedico Siciliano e il Liceo statale Giuseppina Turrisi Colonna

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A Catania da oggi le spiagge libere n. 1 e n. 3 della Plaia e il solarium di San Giovanni Li Cuti sono provvisti di sedie anfibie e strumenti per consentire la balneazione alle persone con disabilità.

L’iniziativa è stata resa possibile grazie alla sinergia tra l’amministrazione comunale, l’associazione “Catania Più Attiva”, il Centro Ortopedico Siciliano e il Liceo statale Giuseppina Turrisi Colonna.

Alla base della collaborazione c’è il contratto di comodato d’uso gratuito promosso dall’avv. Francesco Sanfilippo con “Catania Più Attiva” per la consegna al comune dei vari presidi di mobilità da mettere a disposizione di chi ne ha bisogno: “Ringraziamo Catania Più Attiva e l’avvocato Sanfilippo – ha detto l’assessore al Mare Andrea Guzzardi – per avere coinvolto diverse realtà e sensibilità in questo importante e necessario progetto che consentirà a tutti, senza ‘barriere’ e ostacoli, di accedere al nostro mare e godere della stagione estiva in un clima di piena condivisione”.

Santo Musumeci presidente di “Catania Più Attiva” si dice particolarmente soddisfatto. “Un ringraziamento particolare all’avvocato Francesco Sanfilippo, promotore di questa iniziativa, ai soci e simpatizzanti di Catania più Attiva all’azienda COS centro ortopedico siciliano e alla preside del Turrisi Colonna che ha aderito all’iniziativa e ai ragazzi e ai professori tra cui il professore Dario Consoli. Negli ultimi 4 giorni di scuola hanno realizzato una straordinaria e generosa raccolta fondi permettendo l’acquisto della terza sedia job. Da questa esperienza abbiamo maturato l’idea che la gente di Catania ha un grande cuore e tanto amore verso i più fragili”.

 

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Catania, emergenza senza dimora, la rete “In Strada”: “Urgente un dormitorio a bassa soglia”

Le organizzazioni hanno denunciato con fermezza l’inadeguatezza delle politiche sociali comunali e l’assenza di interventi strutturali per affrontare una delle espressioni più gravi della crisi abitativa cittadina

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. Nessun dormitorio pubblico, servizi frammentati, decine di persone costrette a dormire per strada nonostante finanziamenti milionari ricevuti dal Comune. È questo il quadro tracciato stamattina nella Sala Coppola di Palazzo degli Elefanti, dove si è svolta la conferenza convocata dalla rete di associazioni e sigle sindacali “In Strada Catania”, impegnata da mesi sul fronte dell’accoglienza delle persone senza dimora.

Le organizzazioni hanno denunciato con fermezza l’inadeguatezza delle politiche sociali comunali e l’assenza di interventi strutturali per affrontare una delle espressioni più gravi della crisi abitativa cittadina. “Catania – è stato detto – è oggi priva di un sistema pubblico di prima accoglienza degno di questo nome. Il diritto a un riparo resta negato a centinaia di uomini e donne”.

A preoccupare le realtà della rete è lo scollamento tra le risorse economiche disponibili e l’assenza di risultati concreti. “Il Comune ha ricevuto o riceverà 18 milioni di euro tra il 2014 e il 2029, somme sul cui utilizzo non abbiamo avuto alcun chiarimento, ma ad oggi- sottolineano i promotori- nessun dormitorio pubblico è stato attivato, nemmeno di emergenza e la rete dei servizi sociali si dimostra inadeguata a garantire un’accoglienza immediata e dignitosa a senza tetto e senza fissa dimora. Attualmente, le uniche strutture disponibili sono gestite da enti del privato sociale- dicono gli organizzatori- e associazioni religiose, con posti limitati e accesso condizionato, spesso impossibile per chi vive in condizione di fragilità psichica o per nuclei familiari che, per entrare, sono costretti a separarsi”

La rete “IN STRADA Catania” ( composta da SUNIA, SICET, UNIAT, ASIA-USB, OULP, LHIVE Diritti e Prevenzione, Centro Astalli Catania ODV, UDI, ARCI Catania, Associazione Penelope – Coordinamento Solidarietà Sociale ETS, Rete La Ragnatela, Restiamo Umani/Incontriamoci, Cooperativa di Comunità Trame di Quartiere, Casa della Mercede dei Cavalieri della Mercede, Catania Risorge, Catania Più Attiva)  chiede soprattutto l’attivazione immediata di un dormitorio a bassa soglia, accessibile senza filtri burocratici e pensato come primo passo verso l’inclusione. “Un modello – hanno spiegato – che parte dai bisogni reali delle persone e non da vincoli rigidi. Prima la dignità, poi le carte. Il contrario dell’approccio ‘securitario’ che il Comune sembra prediligere, come se la marginalità fosse una minaccia da rimuovere anziché una condizione da curare”.

Al centro delle critiche anche la gara d’appalto indetta dal Comune per un nuovo centro di accoglienza di cui non si conoscono ancora gli esiti, nonostante siano passati mesi dalla pubblicazione. Le associazioni temono che il bando non preveda affatto la realizzazione di un dormitorio a bassa soglia, ma piuttosto strutture rigidamente selettive.

Gli organizzatori avevano chiesto l’apertura di un tavolo permanente, accesso alla documentazione sui progetti finanziati e chiarimenti sul bando. A oggi, nessuna risposta concreta”. Alla conferenza hanno partecipato anche i consiglieri comunali Graziano Bonaccorsi e Gianina Ciancio (M5S) e il capogruppo PD Maurizio Caserta, che hanno espresso il loro sostegno alla vertenza portata avanti da “In Strada” per sollecitare l’amministrazione comunale a garantire risposte strutturate e tempestive.

Secondo la rete, oggi a Catania vivono in strada oltre 150 persone, assistite in modo occasionale da volontari e associazioni, spesso in condizioni sanitarie e psicologiche gravemente compromesse. “Non è tollerabile che in una città che si proclama dell’accoglienza – hanno proseguito i promotori-– si pensi che il decoro urbano si difenda nascondendo i poveri, anziché accogliendoli con umanità”.

Un nuovo appuntamento è stato fissato il 7 luglio con un flash mob in piazza Università, mentre a fine settembre si terrà un seminario sui dormitori a bassa soglia.

 

 

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