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Cronaca

Paternò, “soluzione abitativa e perseguire le aziende complici dei caporali” dice Fai Cisl

Il segretario Alfio Turrisi sostiene che nella lotta al caporalato occorre trovare sia una soluzione logistica alla sistemazione abitativa dei lavoratori extracomunitari sia perseguire penalmente anche le aziende che utilizzano i “caporali”

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A Paternò prosegue senza sosta la lotta dei carabinieri per contrastare il fenomeno del “caporalato”. In particolare i militari dell’Arma del locale comando stazione, assieme ai colleghi del Nucleo Ispettorato del lavoro di Catania, nei giorni scorsi hanno denunciato una coppia di coniugi romeni, rispettivamente lui di 39 anni e lei di 41, perché ritenuti responsabili delle violazioni connesse agli obblighi del datore di lavoro e del dirigente, nonché del reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. L’attività ispettiva dei carabinieri è stata incentrata sull’agglomerato di lavoratori stanziali nella tendopoli in contrada Ciappe Bianche, spesso irregolari e impiegati per i lavori agricoli in tutto il comprensorio paternese e dei paesi vicini. La coppia di romeni, presidente e vice presidente di una società cooperativa di Paternò, facendo leva sullo stato di necessità di due lavoratori extracomunitari, avrebbero lucrato sui loro compensi, con relativo pagamento a cottimo che si aggira tra i 30/35 euro al giorno, retribuzione non conforme a quanto previsto dal C.C.N.L. che prevede un salario minimo di 65 euro giornalieri.

Sulla vicenda è intervenuta la FAI CISL Catania per voce del suo segretario Alfio Turrisi. “Per incidere più efficacemente sulla piaga dello sfruttamento dei lavoratori immigrati, occorre sia trovare presto una soluzione logistica alla loro sistemazione abitativa sia perseguire penalmente anche le aziende che utilizzano i “caporali” – dice Turrisi-  A Paternò non basta sgomberare l’accampamento di contrada Ciappe Bianche, ma occorre trovare velocemente un’alternativa alla sistemazione abitativa dei lavoratori. La perdita ulteriore di tempo nel trovare una soluzione produce sempre più lavoratori irregolari e sfruttati. Invece, il loro inserimento in un contesto abitativo più adeguato e definito, e comunque in un’area meglio sistemata logisticamente, come già chiesto dal Prefetto, li renderebbe meglio controllabili e difendibili dallo sfruttamento da parte di caporali e di datori di lavoro senza scrupoli che verrebbero in qualche modo scoraggiati nella loro attività illegale”.

In pratica la FAI CISL fa riferimento alla proposta del sindaco di Paterno Nino Naso di allocare gli stranieri regolari o coloro che denunciano di essere sfruttati in una tendopoli in contrada Currone a circa 6 chilometri dal centro abitato di Paternò a nord della cittadina paternese. Una location non “gradita” dal Prefetto Maria Carmela Librizzi.Per il momento nessun sgombero della baraccopoli Ciappe Bianche.Al vaglio della Prefettura una proposta del clero locale che allo stato attuale non è stata divulgata. Intanto tantissimi lavoratori stranieri si sarebbero spostati da Ciappe Bianche spostandosi verso il centro cittadino Paternò occupando abitazioni (da capire se in modo regolare e con tanto di affitto oppure penetrando dentro case disabitate). La CISL a livello nazionale è decisa di chiedere al governo nazionale la nomina di un commissario ad hoc per affrontare questa emergenza come prevede un apposito decreto.  “Chiediamo alle istituzioni preposte che, oltre a perseguire i “caporali”, si agisca anche nei confronti delle aziende alle quali questi si appoggiano- ha concluso Turrisi- L’azione sanzionatoria nei confronti del solo caporale, infatti, finisce per diventare riduttiva e non risolverebbe del tutto il problema. Mentre occorrerebbe andare a verificare dove viene trasportata la merce raccolta e sanzionare l’azienda che utilizza il caporalato per complicità nei confronti dello sfruttamento del lavoratore. Ne viene fuori anche un quadro di concorrenza sleale e di distorsione del mercato, dove un’azienda può permettersi di offrire merce a prezzi più bassi perché sfrutta manodopera a basso costo e non tutelata, a svantaggio di un’impresa che osserva le norme e le tutele dei lavoratori”.

Parole di elogio sull’attività dei carabinieri sono state pronunciate dai capigruppo consiliari Mariabarbara Benfatto, Alfio Virgolini, Salvatore Frisenna, Gabriele Di Fazio e i Consiglieri Lorenzo Terranova, Angelo Calenduccia, Salvo Tomasello, Ionella Catena, Giovanni Piana: “Ringraziamo il Prefetto di Catania, il C.I.O. Compagnia intervento Interforze di Catania, il N.I.L. Nucleo Ispettorato Lavoro del Comando Provinciale dei Carabinieri e la Polizia di Stato, per l’eccellentissimo impegno profuso a favore della comunità paternese, con la speranza che l’azione di contrasto allo sfruttamento dei lavoratori continui con forza e sinergia fra tutte le Istituzioni preposte alla vigilanza e alla sicurezza del nostro Paese”.

Cronaca

Calcio Eccellenza, il Paternò chiude il torneo vincendo a Santa Croce per 4 a 0

I rossazzurri  chiudono al secondo posto alle spalle dell’Enna che sale direttamente in serie D . Il Paternò adesso ha due possibilità per fare il saldo di categoria: o la vittoria nella finale di Coppa Italia Eccellenza contro la Solbiatese oppure vincere gli spareggi play-off di Eccellenza

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foto pagina ufficiale "Facebook" Paternò Calcio

Il Paternò di Mister Filippo Raciti chiude con un perentorio 4 a 0 in trasferta sul terreno del Santa Croce un campionato di Eccellenza di grande spessore.  I rossazzurri  chiudono al secondo posto alle spalle dell’Enna che sale direttamente in serie D . Il Paternò adesso ha due possibilità per fare il saldo di categoria: o la vittoria nella finale di Coppa Italia Eccellenza contro la Solbiatese in programma il prossimo 11 maggio a Firenze, oppure vincere gli spareggi play-off di Eccellenza.

La cronaca. Quello schierato da mister Raciti contro il Santa Croce è un Paterno rimaneggiato, visto che il tecnico paternese ha voluto dare spazio a coloro che in questo campionato hanno giocato di meno. All’inizio della gara sono i padroni di casa a farsi pericolosi. Al 5’ Santa Croce prova a impensierire la retroguardia avversaria, ma è Sangarè a chiudere gli spazi avanti di casa. Al 14’ Truppo manda in angolo una minaccia portata dal Santa Croce. Al 25’ si fa vedere il Paternò con Fratantonio ma la sua conclusione è murata dalla difesa locale. Tre minuti dopo Paternò in vantaggio su rigore realizzato da Giannaula su rigore concesso dall’arbitro su un fallo subito dall’attaccante rossoazzurro. Un munito dopo al 29’ Paternò pericoloso con Greco ma i difensori respingono. Al 37’ occasione per Il Paterno con Giannaula il quale su passaggio di Messina, impegna Gravina. Al 39’ arriva il raddoppio con Fratantonio con una conclusione dalla distanza che non lascia a scampo a Gravina.

La ripresa si apre come si era chiusa la prima frazione di gioco con il Paternò in attacco e sfiora il terzo goal con Virgillito il cui tiro sorvola di poco la traversa. Al 24’ Catania, su punizione di Valenca, calcia altro da pochi passi.  Al 26’ arriva la terza rete del Paternò con Giannaula che sfrutta al meglio un errore della difesa dei padroni di casa. A 5 minuti dalla fine della partita Giannaula sigla la sua tripletta, nonche quarto goal del Paternò la casa che arriva di testa su preciso cross di Panarello.E adesso testa e gambe a Firenze per la finale di Coppa Italia Eccellenza.

 

SANTA CROCE – PATERNO’ 0-4

 

Santa Croce 0

Paternò 4

 

Marcatori: Pt 28′ Giannaula (rig.), 39’ Fratantonio; St 26’ e 40’ Giannaula

 

Santa Croce (4-4-2): Gravina 5,5; Sauro 6, Calderone 5,5, Silva 5,5, Brullo 5,5; Jansens 6, Spadaro 5,5, Busacca 6, Occhipinti 5,5; Interliggi 5,5 (30 ‘st 75′ Caminero sv), Ochi 5,5. A disp.: Sisino. All.: Carmelo Di Salvo 5,5

 

Paternò (3-5-2): Truppo 6; Panarello 6,5, Sangarè 6,5 (1’ st’ Napoli 6,5), Godino 6,5; Virgillito 6,5, Fratantonio 7, Valenca 7, Lo Monaco 7, Messina 7; Giannaula 7,5, Greco 7 (23’ st Catania 6,5). A disp.: Romano, Intzidis, Mollica, Belluso, Grasso, Asero, Micoli. All.: Filippo Raciti 7.

 

Arbitro: Domenico Leone di Agrigento 6 (Termini e Biondolillo di Palermo)

 

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Chiesa

Catania, l’arcivescovo Luigi Renna annulla messa in ricordo della morte di Mussolini

Il provvedimento è giunto alla luce della pubblicazione di un necrologio su un giornale con la scritta “anniversario” e con la dicitura “Fiamma Tricolore ricorda Benito Mussolini”. 

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L’Arcivescovo di Catania Luigi Renna ha annullato la Santa  Messa nella chiesa Santa Caterina del capoluogo etneo per ricordare Benito Mussolini, è stata annullata; l’Arcivescovo ha anche disposto la chiusura della chiesa oggi pomeriggio fino a domani. Il provvedimento di Mons. Renna è giunto alla luce della pubblicazione di un necrologio con la scritta “anniversario” e con la dicitura “Fiamma Tricolore ricorda Benito Mussolini”.

“La decisione è motivata da monsignor Renna per evitare che a margine di una messa di suffragio ci possano essere non opportune esternazioni ideologiche che nel recente passato hanno avuto degli spiacevoli precedenti”, afferma una nota dell’arcidiocesi etnea.  Oggi ricorre l’anniversario della morte di Mussolini avvenuta il 28 aprile 1945 a Giulino, frazione del comune di Mezzegra (oggi Tremezzina), in provincia di Como, dove il fondatore del fascismo fu fucilato insieme ala sua amante Clara Petacci.

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