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In Primo Piano

Ragalna, Presidio Partecipativo organizza “Verso nuovi itinerari di comunità”

L’evento di sabato prossimo prevede una passeggiata sul territorio ragalnese e un workshop di progettazione di comunità

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Verso nuovi itinerari di comunità: passeggiata e workshop di progettazione di comunità è l’evento che sabato 6 aprile il Presidio Partecipativo e il Comune di Ragalna organizzano per trascorrere una giornata di comunità e di lavoro in cui percorrere alcuni meravigliosi tratti del territorio ragalnese. Esperti locali guideranno i partecipanti e, nel pomeriggio, dopo un pranzo comunitario, si traccerà su mappa un primo itinerario comunitario al fine di segnare e valorizzare il territorio ragalnese. “L’evento – dichiara Carmelo Caruso – si inserisce nel proficuo percorso di collaborazione tra il Presidio e il Comune di Ragalna, che ha già visto i due enti lavorare in sinergia per la realizzazione di numerose iniziative per il coinvolgimento dei cittadini in strategie e azioni sui temi della resilienza ai cambiamenti climatici, della tutela dell’ambiente e della valorizzazione del territorio. La giornata nasce a valle di un partecipato incontro dello scorso 10 marzo a Ragalna sul tema, durante il quale è emersa tra i partecipanti, la volontà e la proposta di organizzare una giornata di comunità e lavoro per percorrere insieme il territorio e per progettare su mappa nuovi itinerari pilota”.

Il programma della giornata prevede:

Ritrovo dei partecipanti alle ore 9.30 in piazza Rocca a Ragalna.

Dalle ore 10.00 passeggiata, in cui esperti locali faranno scoprire alcuni meravigliosi scorci storici e naturali del territorio ragalnese, dall’area di piazza Rocca alle grotte Catanesi, passando per masseria Loco Grande.

Intorno alle 13.00 pranzo comunitario a sacco presso il palmento Signorello.

Dalle 15.00 workshop di progettazione di comunità – palmento Signorello.

Sarà un’occasione anche per condividere momenti e riflessioni con tutta la comunità ecomuseale della Valle del Simeto che è invitata a partecipare per scoprire e percorrere il territorio ragalnese ed insieme alla quale si lavorerà nel workshop per connettere gli itinerari del territorio ragalnese con quelli dei comuni limitrofi, in un’ottica territoriale di Valle.

Per la passeggiata mattutina il percorso previsto è molto breve e pianeggiante, si consigliano comunque scarpe comode, berretto per il sole e giacca. Dopo l’escursione si condividerà il pranzo a sacco.

Cronaca

Etna, intervento dei finanzieri del soccorso alpino per aiutare escursionista infortunata

Un infortunio alla gamba dovuto a una caduta accidentale, durante un trekking che conduceva alla cima dei Crateri

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I militari del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Nicolosi hanno soccorso nelle scorse ore una escursionista infortunatasi a una gamba, sul versante Etna Sud del vulcano.

In particolare il CSNAS ha comunicato alla Stazione SAGF di Nicolosi che sui Crateri Silvestri superiori, nel comune nicolosita, una escursionista ha richiesto l’intervento a causa di un infortunio alla gamba dovuto a una caduta accidentale, durante un trekking che conduceva alla cima dei Crateri, non permettendo quindi di proseguire la marcia.

Il personale specializzato SAGF unitamente ai volontari del CNSAS e con il servizio sanitario 118, si sono portati sul luogo e hanno raggiunto la malcapitata. Prestate le prime cure del caso, i soccorritori hanno posizionato l’infortunata sulla barella portantina Titan Basket e dopo averla immobilizzata, hanno proceduto fino all’uscita del sentiero per il successivo affidamento alla cura dei sanitari del 118 intervenuti in ambulanza, che hanno provveduto a condurla al nosocomio di competenza territoriale.

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In Primo Piano

Leone Decimoquarto, il significato di una scelta

Un nome che ha già dentro un programma

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Cardinale Robert Francis Prevost, Papa.

Nessuno se lo aspettava. L’uomo che, comunque la si pensi, resta il più importante della terra.

Per nulla presente nei pronostici, assente da ogni rosa di papabili. Figuriamoci: un papa statunitense…con tutto il potere che c’ha già l’America di Trump?!

Eppure, per quelli che ci credono, “Lo Spirito soffia dove vuole, e ne senti il soffio, ma non sai da dove viene né dove va” (Giovanni 3:8).

Confessiamolo: gli occhi puntati per un lungo tempo ai tendoni rossi da cui sarebbe apparso il nuovo pontefice, un’attesa trepidante… Abbiamo atteso con la stessa emozione gli altri papi del passato? Forse no. Forse questa volta l’attesa ha coinvolto una massa più eterogenea di folle, chierici e religiosi da ogni parte del mondo e poi uomini e donne e giovani e bambini, un’infinità di partecipazione. Forse perché il lascito di Francesco è così scolpito nel popolo, che si sentiva il desiderio cocente di conoscerne il successore? Va da sé che l’attesa era palpabile. E’ bastata già la notizia di un papa statunitense a farci quasi cadere dalla sedia, confessiamolo.

Eppure, eccolo! L’annuncio: “La Pace sia con tutti Voi!“, un lungo silenzio commosso, gli occhi sorridenti, poi, il richiamo ripetuto a Francesco, l’inizio del pontificato con l’invito alla recita corale dell’Ave Maria e soprattutto quel nome: Leone XIV.

Quel nome, anch’esso un altro elemento su cui pensare, con quella connotazione altisonante.

Il primo della schiera dei Leone, fu Leone I, Magno. Celebre per aver incontrato Attila, nel 452 d.C,  re degli Unni, alle porte dell’Italia settentrionale e per averlo convinto a non attaccare Roma. Questo episodio lo rese una figura simbolica, di grande autorità morale e diplomatica, una figura forte a difesa della Roma cristiana.

Oppure perché vuol porsi come erede di quel Leone XIII, colui che donò al mondo l’enciclica Rerum Novarum? 

In effetti, ne avremmo bisogno.

Leone XIII, papa dal 1878 al 1903, è ricordato perché, con quell’enciclica, pose le basi della Dottrina Sociale della Chiesa, affrontando i problemi del lavoro, della giustizia sociale e del rapporto tra capitale e lavoro nell’era industriale. A differenza dei suoi predecessori, cercò un atteggiamento più aperto verso la modernità, promuovendo il dialogo con le scienze, la filosofia e la politica, senza rinunciare ai principi cattolici. Fu molto attivo nel campo delle relazioni internazionali, cercando di ristabilire i rapporti tra la Santa Sede e vari Stati europei, in un periodo difficile per il papato dopo la perdita dello Stato Pontificio.

Un papa, non sceglie di darsi un nome a caso, lo sappiamo.

Quello di Leone XIV è un nome pensato, voluto, contiene in sé un programma chiaro ed inequivocabile: la volontà di entrare nel dialogo sociale con competenza, consapevolezza e carattere, col piglio di chi conosce bene virtù e contraddizioni sia del mondo ricco, perché c’è nato e cresciuto, sia del mondo che fa fatica, perché ne è stato adottato. Un papa che può incidere, in modo nuovo, nelle questioni più cocenti da cui questo tempo moderno è afflitto: dall’emergenza della pace tra i popoli, alla questione migranti che attraversa tutto il globo, dalla perdita di senso, figlia di una società che dà tutto pronto e presto, al senso vertiginoso di isolamento umano, reso più graffiante dal chiasso degli agglomerati urbani e dalla valanga di parole con cui la Rete perseguita ogni individuo.

D’altra parte, sembra proprio avere le carte in regola, questo papa, dall’aria tanto sapiente e dal temperamento razionale che farebbe presupporlo alieno da ogni eccesso.

Ecco perché, in mezzo ai “mi piace” / “non mi piace”, che saltano sulle migliaia di bocche in queste ore, fa star bene il ricordare che a guidare la barca di Pietro è stato indicato colui che è nel piano di Dio.

Oggi più che mai, proprio perché Francis Robert Prevost era lontano dai piani umani,  avvertiamo l’imprevedibilità dello Spirito Santo che, sempre, orienta e guida la storia umana secondo un disegno che è tanto distante dai pensieri umani quanto l’oriente dall’occidente.

Buon lavoro, allora, Papa Leone Decimoquarto!

 

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