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Regione, Schifani e quei risultati incoraggianti del Report SVIMEZ

Economia, Schifani: «Report Svimez conferma che la Sicilia in tre anni è cresciuta più dell’Italia»

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Foto pagina ufficiale WWW.Svimez.it

La Sicilia avrebbe dunque preso il via?

Può darsi.

E’ quanto emerso dalla lettura dei dati stilati dal recente Report  dell’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno, realtà nata nell’immediato secondo dopo-guerra con l’intento di studiare le trasformazioni economiche e sociali del Mezzogiorno e i divari territoriali in Italia e in Europa.

Le ricerche della SVIMEZ coprono diversi ambiti – analisi e previsioni macroeconomiche, demografia e migrazioni, mercato del lavoro, filiere produttive, infrastrutture economiche e sociali, qualità dei servizi pubblici – fornendo una base conoscitiva solida per comprendere le dinamiche territoriali e settoriali e orientare le politiche generali e di sviluppo verso gli obiettivi complementari della competitività e della coesione sociale.

E’ con un malcelato sentimento di soddisfazione che il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, commenta i dati anticipati oggi dalla Svimez e che saranno presentati ufficialmente venerdì a Palazzo Reale, a Palermo, nell’ambito di un convegno dell’Anfir e promosso dall’Irfis.

«Il Report Svimez restituisce un’immagine della Sicilia che cresce, che innova, che costruisce futuro. È un documento che conferma come, dall’inizio di questa legislatura, nell’ultimo triennio, la nostra regione abbia saputo imprimere una decisa accelerazione alla propria economia: la Sicilia ha fatto registrare nel 2023 la crescita del pil più alta d’Italia (+2,2%), superiore sia alla media nazionale (0,7%) che a quella del Mezzogiorno (+1,3%). E anche per il 2024 e per il 2025, pur in quadro di incertezza del contesto economico internazionale ed europeo, la Svimez stima che l’Isola resti tra le regioni più dinamiche».

E…non finisce qui:

«Ancora più significativi – prosegue Schifani – sono i numeri sull’occupazione: +13,5% nel triennio, pari a 174 mila nuovi posti di lavoro. Una crescita trainata da settori strategici come industria, costruzioni e servizi avanzati, ma che trova riscontri positivi anche nel rafforzamento dell’ecosistema dell’innovazione e nel rilancio dell’export agroalimentare, con la trasformazione alimentare che ha superato il miliardo di euro. Non possiamo non rilevare con soddisfazione anche i progressi sul fronte della formazione e dell’inserimento qualificato nel mondo del lavoro: la percentuale di giovani laureati che trovano impiego entro tre anni dal titolo è passata dal 38% del 2019 al 65% del 2023. Un dato che testimonia l’efficacia delle politiche regionali e dell’investimento sul capitale umano».

Per fortuna il presidente Schifani non intende trastullarsi sui lusinghieri risultati del Report e conclude – “accanto a questi risultati incoraggianti, il Report ci ricorda che permangono alcune aree di fragilità, in particolare sul versante dell’occupazione giovanile e femminile. Tutto ciò ci impone di tenere alta l’attenzione e di intervenire con strumenti mirati e incisivi”.

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Catania, auto della municipale di Biancavilla, multata dai vigili urbani del capoluogo etneo

Inizialmente si pensava che la Panda multata fosse in uso alla polizia municipale catanese.

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Un’auto della polizia municipale di Biancavilla in missione a Catania, in sosta in modo non appropriato, è stata multata dai vigili urbani del capoluogo etneo in via Gabriele Carnazza. Il fatto è successo nella giornata di ieri e a portare alla luce, soprattutto sui social, è stato l’avvocato Mattia Iachino Serpotta, molto attivo sui social. Il suo post è stato successivamente condiviso dal sindaco di Catania, Enrico Trantino.

Inizialmente si pensava che la Panda multata fosse in uso alla polizia municipale catanese e sanzionata da un vigile urbano in borghese. “Signore e Signori, con la voce rotta dall’emozione, nell’anno del Signore 2025, segnalo una macchina della Polizia locale di Catania (meglio noti come vigili urbani) multata da un loro collega in borghese, in via Gabriele Carnazza- si legge su “Facebook”- Non si vedevano queste cose dal ’65. Mi sono commosso. E Zurigo muta. Se io ti posso multare e voi potete multarmi, tutto il mondo si può multare” scriveva sui social l’avvocato Serpotta.

Tuttavia, come ha rilevato successivamente “Video Star”, l’auto multata appartiene al corpo della Polizia municipale di Biancavilla. Lo stesso sindaco di Catania Enrico Trantino aveva precisato che l’autovettura in questione è in dotazione ai vigili urbani di un altro Comune etneo.

“Non usiamo più Panda da quando abbiamo le nuove auto ibride ed elettriche”, fanno sapere da piazza Spedini.  Venuto a conoscenza della novità l’avvocato Serpotta ha aggiornato la “notizia”: “La  Polizia locale di Catania smentisce che sia una loro auto. Mi sembra ci sia materiale per un ricorso allora” ha scritto l’avvocato Serpotta.

 

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Cultura

Ragalna, Mille parole non basterebbero, una sinfonia sì

Presentato a Ragalna il secondo libro di Alfio Cartalemi: omaggio alla famiglia Chiara e alla forza educativa dell’arte

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Si è tenuta a Ragalna, presso il Palmento Arena e con il patrocinio del Comune, la presentazione del libro “La famiglia Chiara: Artisti per vocazione” del giornalista Alfio Cartalemi. L’evento, presentato da Mary Sottile, si è svolto in occasione del 40° anniversario dell’Autonomia e ha offerto intensi spunti di riflessione sul valore dell’arte, sulla memoria e sull’importanza della cultura come strumento formativo.

Alfio Cartalemi, al suo secondo volume dopo quello dedicato a Michelangelo Virgillito, ha spiegato la scelta della famiglia Chiara come protagonista del suo lavoro: una famiglia paternese dal grande talento musicale, che rappresenta un esempio virtuoso di dedizione e passione. Particolarmente toccante il ricordo di Benedetto Chiara, padre di Rosario, che fece parte della storica orchestra di Paternò. Il progetto editoriale, ha raccontato l’autore, ha preso forma durante il periodo della pandemia da Covid-19, un tempo di riflessione e riscoperta dei valori fondamentali.

Giuseppe Pappalardo, poeta e scrittore che ha curato la prefazione del libro, ha definito l’opera una “biografia meditata”. Secondo Pappalardo, il testo permette di distinguere tra talento, attitudine (cioè la capacità di trasformare il talento in abilità concreta) e musicalità, una qualità innata e misteriosa. Ha inoltre sottolineato l’importanza educativa del libro, che si contrappone alla cultura del “tutto e subito”, al consumismo e alla superficialità promossa dai social media. In questo contesto, la figura della famiglia Chiara si staglia come modello ispiratore per le giovani generazioni, sempre più disorientate da una “società liquida” — per usare le parole di Bauman — priva di punti fermi e progettualità.

La musicista e docente Norma Viscusi ha proposto un’analisi poetica e profonda dell’arte, intesa come espressione di vocazione e trascendenza. Ha messo in luce come la musica vada oltre il significato esplicito per accedere a un piano più alto, ineffabile, capace di comunicare ciò che le parole non possono esprimere.

L’intervento del professore Giuseppe Montemagno, docente di Storia Musicale presso il Conservatorio “V.Bellini” di Catania, ha confermato che il racconto del libro sul maestro Chiara, tracciato dall’autore, corrisponde ad un periodo delicato e di trasformazione del Teatro Massimo  e del prestigioso Conservatorio; il maestro Chiara oltre ad essere un ottimo violinista ha saputo alzare “la testa”.

La serata si è conclusa con l’esibizione dei violinisti Antonio Magrì e Angelo Di Guardo, noti come Violinisti in jeans ed ex allievi del Maestro Chiara, che hanno regalato al pubblico un momento di grande suggestione e intensità emotiva.

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