Connect with us

Cronaca

Un morso ad un carabiniere per tentare di darsi alla fuga: arrestato spacciatore

Giovane in manette a San Giovanni Galermo, denunciati due familiari per minaccia, oltraggio e resistenza

Pubblicato

il

I Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale hanno arrestato il 25enne Eugenio Marchese per il reato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, violenza, resistenza e minaccia a pubblico ufficiale.

I militari, nel corso di un servizio di controllo del territorio in via Fratelli Gualandi, strada purtroppo tristemente nota nel quartiere di San Giovanni Galermo per essere meta di assuntori alla ricerca di dosi di sostanze stupefacenti, hanno notato un capannello di persone le quali, appena avvertita la loro presenza, si sono dati alla precipitosa fuga in più direzioni.

Marchese, in particolare, che portava con sé un borsello azzurro, è stato inseguito dai militari e bloccato dopo essere inciampato nella concitazione di quei momenti.

L’uomo, che ha opposto una veemente resistenza ai militari nel tentativo di divincolarsi dalla presa, ferendone addirittura uno con un morso al petto, è stato immediatamente spalleggiato da conoscenti e da alcuni familiari, i quali, contrastati dagli altri militari, hanno inveito nei loro confronti spintonandoli per evitare l’arresto.

Momenti di forte tensione terminati quando i carabinieri sono riusciti a far salire in auto l’uomo, conducendolo poi nelle caserma di San Giuseppe la Rena.

Effettuata quindi una più accurata perquisizione al borsello dell’uomo, i militari hanno trovato tre buste di plastica al cui interno erano contenuti circa dieci grammi di marijuana già “steccata” e pronta per la vendita, nonché 80 euro, mentre nelle altre due, 100 e 125 euro, tutti in banconote di piccolo taglio.

Marchese è stato posto agli arresti domiciliari in attesa del giudizio per direttissima, mentre due dei familiari intervenuti in suo favore sono stati denunciati per minaccia, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale.

Clicca per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Cronaca

Catania, autopsia non fa chiarezza sulla morte della 38enne trovata impiccata

Saranno necessari altri esami supplementari e complementari ossia istologici e tossicologici

Pubblicato

il

foto "Repertorio"

Si è svolta questa mattina, al Policlinico di Catania, l’autopsia  sulla salma della 38enne trovata  impiccata, nei giorni scorsi, nel bagno dell’appartamento di villeggiatura sito a Fondachello, frazione marinara di Mascali, che la donna aveva preso in affitto assieme al compagno. Autopsia che non ha risolto tutti i dubbi : saranno necessari altri esami supplementari e complementari. In pratica saranno eseguiti esami istologici e tossicologici.

Ad effettuare l’autopsia il medico legale Cristoforo Pomara;  presente, come perito di parte, il dottore Raffaele Benanti, nominato dall’avvocato Francesco Marchese, legale del compagno della donna, che non è indagato, ma parte offesa nell’inchiesta. Intanto la Procura ha firmato il nulla osta per il rilascio della salma che è stata restituita ai familiari. La donna, da quanto verificato dai carabinieri della compagnia di Giarre che stanno indagando sul fatto, avrebbe avuto una lite con l’uomo, testimoniato dai diversi lividi presenti sulle braccia di entrambi e che poi avrebbe lasciato l’abitazione.Il corpo è stato trovato da uno dei figli della coppia.

La casa è stata trovata in ordine, e non è stato rinvenuto alcun messaggio da parte della donna. La coppia ha due figli Il compagno è stato sentito, come testimone, nella caserma dell’Arma da militari e dal sostituto procuratore di Catania di turno.  Al momento non è esclusa alcuna ipotesi sulle cause del decesso, compresa quella del suicidio

Continua a leggere

Cronaca

Piana di Catania, attivata pompa di sollevamento del lago Biviere di Lentini

L’impianto permetterà un prelievo di circa 400 litri al secondo che consentiranno di distribuire acqua per usi irrigui a circa mille ettari di terreni

Pubblicato

il

foto web- sito "Guidasicilia"

“E entrata in azione oggi la prima delle due pompe di sollevamento del lago Biviere di Lentini, nel Siracusano”. A dirlo il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani il quale ha evidenziato che con questa soluzione l’impianto permetterà un prelievo di circa 400 litri al secondo che consentiranno di distribuire acqua per usi irrigui a circa mille ettari di terreni agricoli della Piana di Catania.

Nei prossimi giorni, sarà attivata una seconda pompa con la stessa capacità. I fondi per gli impianti, 600 mila euro, sono stati stanziati dalla Regione Siciliana attraverso un contributo straordinario al Consorzio di bonifica 9. “L’attivazione delle due linee di pompaggio – dice il presidente della Regione siciliana Renato Schifani – risolve il paradosso di un invaso in cui l’acqua c’è ma non era possibile utilizzarla per un guasto agli impianti. Adesso possiamo garantire l’approvvigionamento idrico agli agricoltori del territorio in difficoltà per il perdurare dell’emergenza siccità in Sicilia.

Il mio governo è impegnato quotidianamente nella risoluzione, da un lato, delle questioni più urgenti ma, allo stesso tempo, nella definizione di una strategia globale di miglioramento delle infrastrutture, al fine di migliorare la sostenibilità a lungo termine del sistema idrico locale”.

Continua a leggere

Trending