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Associazionismo

A Belpasso rinnovate le cariche della Pro Loco, Tony Carciotto rieletto presidente

Stefania Stramondo e Melita Sapuppo, sono le due vicepresidenti. Al gruppo sono arrivati gli auguri di buon lavoro del sindaco, Daniele Motta.

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A Belpasso si è tenuta l’Assemblea elettiva per il rinnovo delle cariche sociali 2020-2024 della Pro Loco. Il  sindaco di Belpasso Daniele Motta e l’assessore al turismo Tony Di Mauro, congratulandosi con gli eletti, hanno rivolto al nuovo direttivo l’augurio di buon lavoro a servizio della città.

Confermato alla presidenza Tony Carciotto. Ad affiancarlo saranno le vice-presidenti Stefania Stramondo e Melita Sapuppo,  il tesoriere Lella Morabito e i consiglieri Lorena Stissi, Rosario Valenti e Alfio Nicolosi. Revisore dei conti sarà Roberto Bruno. Il nuovo direttivo ha anche approvato il bilancio di previsione per il 2020 e tracciato il solco delle attività per l’anno in corso.

«La Pro-Loco da sempre a Belpasso – ha detto il sindaco Motta- si è distinta per la spiccata divulgazione della cultura e tradizione del nostro paese.  Eventi come La Festa della Muntagna e la Sagra del Ficodindia, organizzati con il supporto della Pro-Loco costituiscono ormai simbolo di identità per Belpasso».

«La riconferma di Carciotto alla presidenza – ha aggiunto l’assessore Di Mauro – è testimonianza di un compito svolto con impronta di serietà, ma anche entusiasmo. Amministrazione e Pro-Loco continueranno a collaborare come sempre nello spirito della promozione del territorio».

L’associazione volta all’accoglienza turistica nel territorio tra il 2020 e il 2021 continuerà a promuovere mostre documentali, spettacoli e visite guidate in concomitanza dei 150 anni dalla nascita (1870) e i 100 anni dalla morte (1921) del commediografo belpassese Nino Martoglio.

Per il prossimo 6 Marzo, in occasione della 5° edizione di “M’Illumino di meno” è già in programma la passeggiata al buio alla scoperta dei di Belpasso e dei luoghi martogliani.

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Associazionismo

Paternò, 1 Maggio a Ciappe Bianche

Le associazioni di volontariato incontrano e dialogano con i migranti della tendopoli

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E’ stato un primo maggio, “Festa dei Lavoratori”, differente quello di ieri a Paternò, dove le associazioni Penelope, Voce, Caritas- Bisaccia del Pellegino, Anpas e il Presidio Partecipativo del Fiume Simeto, hanno incontrato, nel tardo pomeriggio di ieri, alla tendopoli di Ciappe Bianche i braccianti agricoli (oltre una quarantina quelli presenti al suo interno) quasi tutti di nazionalità tunisina e marocchina.

L’iniziativa, dal titolo “Testimoni di (in)giustizia”, si è rivolto ai lavoratori migranti e a tutte le persone che credono in un’idea di lavoro come strumento di riscatto, e non come forma moderna di schiavitù. L’obiettivo è duplice: da un lato, offrire un punto di ascolto e supporto concreto a chi vive in condizioni di marginalità e sfruttamento, dall’altro promuovere informazione e consapevolezza sui diritti previsti dall’ordinamento italiano.

A spiegare, nel dettaglio, le finalità dell’iniziativa, Salvo Pappalardo (ANPAS), don Salvatore Mazzamuto (Caritas- Bisaccia del Pellegrino), Federico Scavo (Gruppo Voce), Marianna Nicolosi (Presidio Partecipativo Patto Fiume Simeto), Giuseppe Bucalo (Penelope)

L’incontro si è concluso con un momento di socialità e condivisione: una cena multietnica aperta a tutti, per favorire conoscenza reciproca e convivialità in un clima di solidarietà.

 

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Associazionismo

Paternò, Primo Maggio a Ciappe Bianche: Lavoro, dignità, giustizia sociale

L’iniziativa, dal titolo “Testimoni di (in)giustizia” è rivolta ai lavoratori migranti e a tutte le persone che credono in un’idea di lavoro come strumento di riscatto

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In occasione della Festa dei Lavoratori, le realtà associative Penelope, Voce, Caritas, Anpas e il Presidio Partecipativo del Fiume Simeto daranno vita, domani,  1° maggio, a partire dalle ore 18:00, ad un incontro speciale in contrada Ciappe Bianche, a Paternò.

L’iniziativa, dal titolo “Testimoni di (in)giustizia”, si rivolge in particolare ai lavoratori migranti e a tutte le persone che credono in un’idea di lavoro come strumento di riscatto, e non come forma moderna di schiavitù.

L’obiettivo è duplice: da un lato, offrire un punto di ascolto e supporto concreto a chi vive in condizioni di marginalità e sfruttamento, dall’altro promuovere informazione e consapevolezza sui diritti previsti dall’ordinamento italiano.

Durante la giornata, i volontari forniranno materiali informativi e guide pratiche di autodifesa, nonché contatti utili attivi 24 ore su 24 per ricevere aiuto. Saranno presenti anche operatori pronti a raccogliere testimonianze e denunce da parte di chi è vittima di caporalato o condizioni lavorative inique.

Un’unità mobile sarà inoltre disponibile per effettuare controlli gratuiti dei parametri vitali, offrendo un servizio medico di base a chi ne ha più bisogno.

L’incontro si concluderà con un momento di socialità e condivisione: una cena multietnica aperta a tutti, per favorire conoscenza reciproca e convivialità in un clima di solidarietà.

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