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Cronaca

Adrano, morto un camionista 40enne agli arresti domiciliari: indaga la polizia

Per fare chiarezza sul decesso dell’uomo si attende l’autopsia: gli agenti del locale commissariato non escludono alcuna ipotesi

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Indagini a 360 gradi da parte degli agenti del commissariato di Adrano per fare chiarezza sulla morte di Salvatore Marcellino, il camionista 40enne di Adrano, trovato cadavere, nella prima mattinata di ieri, all’interno della propria villetta ubicata in contrada Dagala, nel territorio adranita.  Gli inquirenti anche questa mattina proseguono negli interrogatori di partenti e amici del camionista, rinvenuto morto nell’area a verde della villetta sotto un albero di ulivo.  A scoprire il cadavere, nella prima mattinata di ieri, la mamma e la suocera della vittima. Le due donne sono arrivate insieme al corriere di un negozio di arredamento che doveva consegnare i mobili della camera da letto.Sul posto la polizia di stato del locale commissariato. Presente il sostituto procuratore Alfio Fragalà, ed il medico legale Francesco Amico. Da una prima ispezione cadaverica, il coroner avrebbe rilevato la presenza di ecchimosi sulle braccia e sul volto. A fare chiarezza, adesso ci penserà l’autopsia.

La salma è stata portata al Policlinico di Catania. I poliziotti stanno visionando le immagini registrate dalle telecamere del sistema di video sorveglianza presenti nella zona. Marcellino si trovava ai domiciliari in quanto, secondo quanto appurato dalle forze dell’ordine di Messina,il 40enne  sarebbe stato protagonista di un aggressione,avvenuta nel novembre dello scorso, ai danni di un collega autotrasportatore. La ricostruzione effettuata dai poliziotti delle volanti  hanno permesso di stabilire che tra Marcellino e la vittima sarebbe scaturita una violenta lite a causa di un sorpasso azzardato operato dal primo e di cui l’altro avrebbe chiesto  spiegazioni. Durante la colluttazione tra i due il 40enne camionista  adranita avrebbe estratto un coltello da giardinaggio ferendo il collega in modo non grave.

 

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Cronaca

Catania, autopsia non fa chiarezza sulla morte della 38enne trovata impiccata

Saranno necessari altri esami supplementari e complementari ossia istologici e tossicologici

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foto "Repertorio"

Si è svolta questa mattina, al Policlinico di Catania, l’autopsia  sulla salma della 38enne trovata  impiccata, nei giorni scorsi, nel bagno dell’appartamento di villeggiatura sito a Fondachello, frazione marinara di Mascali, che la donna aveva preso in affitto assieme al compagno. Autopsia che non ha risolto tutti i dubbi : saranno necessari altri esami supplementari e complementari. In pratica saranno eseguiti esami istologici e tossicologici.

Ad effettuare l’autopsia il medico legale Cristoforo Pomara;  presente, come perito di parte, il dottore Raffaele Benanti, nominato dall’avvocato Francesco Marchese, legale del compagno della donna, che non è indagato, ma parte offesa nell’inchiesta. Intanto la Procura ha firmato il nulla osta per il rilascio della salma che è stata restituita ai familiari. La donna, da quanto verificato dai carabinieri della compagnia di Giarre che stanno indagando sul fatto, avrebbe avuto una lite con l’uomo, testimoniato dai diversi lividi presenti sulle braccia di entrambi e che poi avrebbe lasciato l’abitazione.Il corpo è stato trovato da uno dei figli della coppia.

La casa è stata trovata in ordine, e non è stato rinvenuto alcun messaggio da parte della donna. La coppia ha due figli Il compagno è stato sentito, come testimone, nella caserma dell’Arma da militari e dal sostituto procuratore di Catania di turno.  Al momento non è esclusa alcuna ipotesi sulle cause del decesso, compresa quella del suicidio

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Cronaca

Piana di Catania, attivata pompa di sollevamento del lago Biviere di Lentini

L’impianto permetterà un prelievo di circa 400 litri al secondo che consentiranno di distribuire acqua per usi irrigui a circa mille ettari di terreni

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foto web- sito "Guidasicilia"

“E entrata in azione oggi la prima delle due pompe di sollevamento del lago Biviere di Lentini, nel Siracusano”. A dirlo il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani il quale ha evidenziato che con questa soluzione l’impianto permetterà un prelievo di circa 400 litri al secondo che consentiranno di distribuire acqua per usi irrigui a circa mille ettari di terreni agricoli della Piana di Catania.

Nei prossimi giorni, sarà attivata una seconda pompa con la stessa capacità. I fondi per gli impianti, 600 mila euro, sono stati stanziati dalla Regione Siciliana attraverso un contributo straordinario al Consorzio di bonifica 9. “L’attivazione delle due linee di pompaggio – dice il presidente della Regione siciliana Renato Schifani – risolve il paradosso di un invaso in cui l’acqua c’è ma non era possibile utilizzarla per un guasto agli impianti. Adesso possiamo garantire l’approvvigionamento idrico agli agricoltori del territorio in difficoltà per il perdurare dell’emergenza siccità in Sicilia.

Il mio governo è impegnato quotidianamente nella risoluzione, da un lato, delle questioni più urgenti ma, allo stesso tempo, nella definizione di una strategia globale di miglioramento delle infrastrutture, al fine di migliorare la sostenibilità a lungo termine del sistema idrico locale”.

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