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Cultura

Coronavirus, l’arte di Salvo Giuffrida nei ritratti di quarantena

Istantanee di vita ai tempi del Coronavirus catturate via web cam dal professionista di Santa Maria di Licodia

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Le immagini delle città desolate in questi giorni di emergenza sanitaria, entreranno nei libri di storia. Ma c’è anche chi sta provando, in punta di piedi e con permesso, ad andare oltre, a scavalcare i confini delle case dove la vita è confinata, per documentare questo drammatico momento.

Parte da qui l’idea del giovane fotografo licodiese, Salvo Giuffrida, che ha deciso di immortalare via Skype alcuni soggetti in quarantena. Ritratti ai tempi del Coronavirus, è il nome del progetto – che in futuro potrà diventare una mostra o una raccolta -, ma la loro narrazione empatica viaggia oltre gli stereotipi.

Dall’altra parte della fotocamera non ci sono solo famiglie o coppie, ma anche persone sole. A loro chiusi nelle loro stanze, il professionista chiede di raccontare sensazioni e stati d’animo.

Un viaggio virtuale – o meglio una visita – necessaria per realizzare il miglior ritratto domestico a distanza.

Chi legge, chi guarda la luce riflessa dalla finestra e si commuove, chi si dedica alla musica.

Ognuno di loro è un microcosmo da dipingere attraverso l’arte istantanea della fotografia.

Non potendo spostare l’inquadratura, la creatività è data dal momento in cui si sceglie di premere il pulsante per catturare un’immagine unica, che esprima in maniera essenziale la condizione di isolamento.

La qualità delle foto considerato il limite tecnico non è molto alta, ma il risultato artistico è pregevole.

Un lavoro straordinario che non ha confini, è già arrivato fino in Spagna e in Inghilterra e conta anche di andare oltre. Con lo scopo di raggiungere la soglia dei 100 scatti.

Per Giuffrida, della scuola di Toni Thorimbert: «La bellezza e la poesia possono essere incontrate in qualsiasi luogo, in quanto nascono dal rapporto empatico con le persone anche a distanza, in un momento in cui la barriera sociale è l’unica arma per difenderci. Ma la fotografia non può fermarsi».

 

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Cultura

S.M.di Licodia, Amministrazione Buttò ricorda strage di Capaci

Giovanni Buttò: “La legalità è cultura, coscienza morale, ma soprattutto modo di vivere!”

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“Anche Falcone fu un disobbediente rispetto al sistema se no non avrebbe subito quella persecuzione. Il maxiprocesso fu un evento anche culturale: dimostrò che la mafia di può essere giudicata proprio nel suo regno”. (Nando Dalla Chiesa)

Si è tenuta oggi, anche a Santa Maria di Licodia, un momento di commemorazione per il XXXI anniversario della strage di Capaci, dove perse la vita il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro per mano della mafia che ha voluto mettere a tacere l’azione di lotta portata avanti dal magistrato siciliano. È stata una rappresentanza dell’amministrazione licodiese a deporre nella tarda mattinata di oggi delle piante presso la stele della memoria realizzata dall’associazione Attivamente e posta in via Aldo Moro, avvolte dal nastro tricolore.

“In questa Giornata dedicata alla Legalità” ha scritto in una nota il sindaco Giovanni Buttò “tutta l’amministrazione vuole ricordare il Magistrato Giovanni Falcone, vittima della mafia, non solo con il gesto simbolico della deposizione di alcune piante presso l’effige a lui dedicata in via Aldo Moro, ma soprattutto lanciando un messaggio forte e deciso contro la mentalità mafiosa e per promuovere e far crescere nelle nuove generazioni semi di legalità che ci aiuteranno a costruire il futuro della nostra società. Il messaggio è quello di reinventare la legalità evitando decisamente di rassegnarsi all’esistente. Non rassegniamoci all’esistente! La legalità è cultura, coscienza morale, ma soprattutto modo di vivere!”

 

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Cultura

Visite gratuite nei musei e nei parchi archeologici in Sicilia

A stabilirlo è stato l’assessorato regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana

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Musei aperti e gratuiti in Sicilia non solo la prima domenica di ogni mese, ma anche in tre date festive del 2023: il 25 aprile per la “Festa della Liberazione”, il 2 giugno per la “Festa della Repubblica” e il 4 novembre per la “Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate”. Lo ha stabilito l’assessorato regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana, in linea con le disposizioni del ministero della Cultura. Una decisione dell’assessorato regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana, in linea con le disposizioni del ministero della Cultura, e fortemente sostenuta dal presidente della Regione Siciliana.
 
Nelle stesse date sarà possibile accedere gratuitamente anche ai 14 parchi archeologici presenti in Sicilia: “Valle dei Templi” ad Agrigento; “Segesta”, “Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria” e “Lilibeo-Marsala” nel Trapanese; “Naxos e Taormina”, il parco delle Isole Eolie che si sviluppa tra Lipari, Panarea, Filicudi e Salina, e “Tindari” nel Messinese; “Siracusa, Eloro, Villa del Tellaro e Akrai”  e “Leontinoi e Megara” nel Siracusano; “Catania e Valle dell’Aci”; “Morgantina e Villa Romana del Casale” nell’Ennese; “Himera, Solunto e Iato” nel Palermitano; “Kamarina e Cava D’Ispica” nel Ragusano e il parco archeologico di Gela nel Nisseno.
 
Non si pagherà il biglietto di ingresso anche in altri luoghi della cultura regionali, dalla Galleria di Palazzo Abatellis al museo archeologico “Antonio Salinas” e al Museo d’arte moderna e contemporanea di Palermo, passando dal museo di Trapani “Agostino Pepoli” sino alla Galleria di Palazzo Bellomo a Siracusa e al museo interdisciplinare di Messina.
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