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Covid-19, sindacati di categoria sollecitano esecuzione test sierologici sui pompieri

Le segretarie provinciali di categoria di CGIL, CISL, UIL, CONFSAL, CONAPO e USB hanno chiesto all’ASP etnea di intervenire celermente

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Con una missiva indirizzata all’assessorato regionale alla sanità, al prefetto di Catania, alla Procura della Repubblica, al commissario dell’ASP etnea per l’emergenza “Covid” e al comandante provinciale dei vigili del fuoco, le segretarie provinciali di categoria di CGIL, CISL, UIL, CONFSAL, CONAPO e USB, in modo univoco, hanno sollecitato le autorità preposte ad effettuare  i test sierologici al personale dei vigili del fuoco di Catania. Nella lettera le sei sigle sindacali hanno chiesto al commissario dell’ASP per l’emergenza Covid, Pino Liberti, di intervenire quanto prima per i test sierologici. Sindacati che hanno ripercorso nella lettera tutte le date in cui le organzzazioni sindacali  hanno sollecitato questo tipo di intervento a favore dei pompieri.

Una richiesta fino adesso inascoltata: “Le scriventi OO.SS. in questi terribili mesi si sono battute per prime, o comunque tra i primissimi in Italia- si legge nella missiva-  per chiedere che venissero fatti tamponi e/o test sierologici ai Vigili del Fuoco etnei, con note unitarie inviate anche all’ASP di Catania, così da prevenire e scongiurare una diffusione del virus, in quanto il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco è parte fondante dei servizi essenziali. Purtroppo non hanno ricevuto alcun cenno di riscontro”.  I sindacati ricordano inoltre che, a seguito della pressione esercitata sul governo regionale, l’Assessorato Regionale alla Salute è intervenuto, diramando delle ordinanze (numero protocollo 14005 e 16538,  rispettivamente del 16.04.2020 e del 04.05.2020), attraverso le quali si sarebbe data disposzione per “l’esecuzione dei test sierologici rapidi qualitativi, a carico del SSR, ai Vigili del Fuoco, così come avviene in altre province italiane”.

Sindacati che avevano invitato ad eseguire i test  sul personale operativo, amministrativo, funzionario e dirigente. “A  tutt’oggi, né il Comando, né le scriventi, hanno contezza sulla data, il luogo e le modalità di effettuazioni degli screening da parte dell’ASP etnea, che sta vanificando di fatto il grande lavoro svolto dalle organizzazioni sindacali di categoria- hanno scritto le segreterie provinciali delle sei sigle sindacali-  Tuttavia se nei prossimi giorni non avremo certezze, ci vedremo costretti, nostro malgrado, a valutare l’interessamento degli organi preposti, per far valere il diritto alla salute dei lavoratori VVF che l’ASP attualmente sta eludendo, al fine di far ottemperare le ordinanze emanate dall’assessorato regionale alla Salute”.

 

 

 

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ambiente

Adrano, oltre 300 telecamere contro inciviltà e degrado urbano

Tra le innovazioni più incisive, spicca l’introduzione di E-KILLER, una valigetta mimetica dotata di telecamera, pensata per contrastare l’abbandono illecito di rifiuti

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Adrano segna una svolta storica verso una città più sicura, ordinata e rispettosa delle regole. Con l’attivazione di oltre 300 nuove telecamere distribuite capillarmente su tutto il territorio urbano e periferico, l’amministrazione comunale rilancia con decisione il proprio impegno nella tutela del decoro e della legalità.

Dal centro storico alle zone industriali, da piazza Umberto fino alle aree periferiche, ogni angolo della città sarà monitorato in tempo reale, grazie a una rete di videosorveglianza intelligente. Il sistema, basato su tecnologie di ultima generazione, è direttamente collegato con le forze dell’ordine, garantendo un controllo costante e tempestivo su tutto il territorio.

Tra le innovazioni più incisive, spicca l’introduzione di E-KILLER. Si tratta di una valigetta mimetica dotata di telecamera, pensata per contrastare l’abbandono illecito di rifiuti. Collocata strategicamente nei punti più critici, E-KILLER si confonde tra i rifiuti e, senza farsi notare, registra e documenta i trasgressori in azione, fornendo prove inconfutabili per l’identificazione e la sanzione degli autori. Oltre al contrasto dei reati ambientali, la nuova infrastruttura rafforza la prevenzione contro furti, atti vandalici e danneggiamenti. Un investimento sulla sicurezza di tutti, reso possibile anche grazie alla sinergia costante con le forze dell’ordine locali.

“Lo avevamo promesso: Adrano sarebbe rinata – dichiara l’ Amministrazione – oggi aggiungiamo un nuovo tassello alla costruzione di una città più moderna, vivibile e rispettata.” Quella messa in campo non è solo una rete di telecamere, ma una rete di fiducia e corresponsabilità tra istituzioni e cittadini.

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giudiziaria

Catania, omicidio Filippo Raciti, la Cassazione annulla risarcimento di Speziale allo Stato

La Suprema Corte, riconoscendo un difetto di motivazione, ha accolto la richiesta presentata dall’avvocato Giuseppe Lipera e ha cassato la decisione di secondo grado rinviando a un nuovo collegio

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La Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza della Corte d’appello di Catania, emessa l’8 giugno del 2023, che aveva condannato a 100 mila euro di risarcimento per danni d’immagine, in favore del ministero dell’Interno e della Presidenza del consiglio dei ministri, Antonino Filippo Speziale, condannato a otto anni di reclusione per l’omicidio preterintenzionale dell’ispettore di polizia Filippo Raciti, il 2 febbraio del 2007, negli scontri con gli ultra etnei fuori dallo stadio Massimino dove si disputava il derby col Palermo.

La Suprema Corte, riconoscendo un difetto di motivazione, ha accolto la richiesta presentata dall’avvocato Giuseppe Lipera e ha cassato la decisione di secondo grado rinviando a un nuovo collegio. Contro la decisione della Corte d’appello di Catania aveva presentato ricorso, che è stato rigettato dalla Cassazione, anche l’avvocatura dello Stato che aveva chiesto il ripristino del danno patrimoniale stimato in primo grado in 15 milioni di euro, in concorso con Daniele Natale Micale, anche lui condannato per la morte di Raciti, che era stato cassato in secondo grado.

Secondo la Cassazione “non è sufficiente la mera divulgazione delle immagini di un evento lesivo (riferendosi agli scontri degli ultras con le forze dell’ordine), ma è necessario dimostrare che da tale condotta sia derivato un effettivo pregiudizio all’immagine, intesa come reputazione” e ha sottolineato che “non è affatto detto che la visione di tali immagini abbia comportato discredito o una idea negativa dello Stato italiano e della sua capacità di reprimere le violenze”.

Il legale di Speziale l’avvocato Giuseppe Lipera ha affermato che la sentenza della Cassazione “segna un importante punto a favore di Antonino Speziale, annullando la condanna al risarcimento del danno all’immagine per le amministrazioni pubbliche e rinviando la questione alla Corte d’appello di Catania in diversa composizione anche per le spese del giudizio”.

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