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Cultura

La “pazza della porta accanto”, Biancavilla celebra Alda Merini

Evento della comunità “Cenacolo Cristo Re” e dell’Accademia Universitaria Biancavillese

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A dieci anni dalla morte di Alda Merini, poetessa tra le più creative del secolo scorso, la comunità terapeutica assistita “Cenacolo Cristo Re” e l’Accademia Universitaria Biancavillese hanno organizzato un evento che si è svolto nella sala convegni “Mons. Giosuè Calaciura” di Croce al Vallone.

I due enti organizzatori, su proposta di Salvuccio Furnari, pedagogista già in servizio al Dipartimento di salute mentale di Adrano e socio dell’accademia, hanno accolto favorevolmente l’idea di tributare un omaggio alla scrittrice “dei navigli”.

Nell’indirizzo di saluto, il direttore generale del “Cenacolo”, Giosuè Greco ha messo in risalto la difficile vita dell’autrice con la sua condizione di sofferenza psichica. Pertanto, una struttura che lavora sulla malattia mentale non poteva che renderle un doveroso tributo.

Rosa Lanza, quale presidente dell’Accademia, si è detta felice di essere stata coinvolta in questa manifestazione che rappresenta un momento culturale importante e che pienamente rientra negli obiettivi del sodalizio.

L’incontro è stato introdotto spiegandone gli obiettivi e condotto dallo stesso Salvuccio Furnari congiuntamente a Ilenia Nicotra, pedagogista della comunità terapeutica, che ha illustrato ai partecipanti i laboratori attivati all’interno della Comunità che hanno prodotto in modo variegato ed efficace il lavoro preparato.

È stato un susseguirsi di emozioni espresse in immagini, poesie, recitazione e musica che hanno coinvolto in modo attivo nella preparazione ospiti e operatori della Comunità Terapeutica unitamente a diversi soci dell’Accademia.

Questi i lavori presentati durante la serata per far conoscere la poliedrica figura e le opere della “pazza della porta accanto”, come ironicamente lei stessa si definiva.

Un docu-film, la cui realizzazione è stata coordinata dall’educatore Filadelfio Grasso, e che ha visto protagonisti Vittoria Sangiorgio, Rosa Lanza, Anna Lena Parisi, la giovane Aurora Versaci e gli ospiti Giovanni, Claudio, Paolo, Andrea, Nicola, Mario, Alessandro e Davide.

Una performance musicale, curata dall’educatrice Elisa Salomone che ha selezionato i brani e con la sua voce, accompagnata dalla chitarra, ha impreziosito l’evento.

Una recitazione di poesie della Merini ed alcune proprie, sono state lette con maestria interpretativa, oltre che dalle su indicate Sangiorgio e Lanza, anche da Vittoria Ricceri e dagli ospiti della comunità Nunzio e Caterina, questi ultimi seguiti dalle educatrici Vincenza Cunsolo e Rosalba Nicotra.

L’intervento del direttore sanitario della Comunità, Gaetano Interlandi, ha tratteggiato la figura di Alda Merini tra creatività poetica e follia, incuriosendo il folto pubblico intervenuto che ha scoperto, emozionandosi non poco, la grande figura letteraria ed umana della scrittrice.

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Cultura

Ragalna, Mille parole non basterebbero, una sinfonia sì

Presentato a Ragalna il secondo libro di Alfio Cartalemi: omaggio alla famiglia Chiara e alla forza educativa dell’arte

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Si è tenuta a Ragalna, presso il Palmento Arena e con il patrocinio del Comune, la presentazione del libro “La famiglia Chiara: Artisti per vocazione” del giornalista Alfio Cartalemi. L’evento, presentato da Mary Sottile, si è svolto in occasione del 40° anniversario dell’Autonomia e ha offerto intensi spunti di riflessione sul valore dell’arte, sulla memoria e sull’importanza della cultura come strumento formativo.

Alfio Cartalemi, al suo secondo volume dopo quello dedicato a Michelangelo Virgillito, ha spiegato la scelta della famiglia Chiara come protagonista del suo lavoro: una famiglia paternese dal grande talento musicale, che rappresenta un esempio virtuoso di dedizione e passione. Particolarmente toccante il ricordo di Benedetto Chiara, padre di Rosario, che fece parte della storica orchestra di Paternò. Il progetto editoriale, ha raccontato l’autore, ha preso forma durante il periodo della pandemia da Covid-19, un tempo di riflessione e riscoperta dei valori fondamentali.

Giuseppe Pappalardo, poeta e scrittore che ha curato la prefazione del libro, ha definito l’opera una “biografia meditata”. Secondo Pappalardo, il testo permette di distinguere tra talento, attitudine (cioè la capacità di trasformare il talento in abilità concreta) e musicalità, una qualità innata e misteriosa. Ha inoltre sottolineato l’importanza educativa del libro, che si contrappone alla cultura del “tutto e subito”, al consumismo e alla superficialità promossa dai social media. In questo contesto, la figura della famiglia Chiara si staglia come modello ispiratore per le giovani generazioni, sempre più disorientate da una “società liquida” — per usare le parole di Bauman — priva di punti fermi e progettualità.

La musicista e docente Norma Viscusi ha proposto un’analisi poetica e profonda dell’arte, intesa come espressione di vocazione e trascendenza. Ha messo in luce come la musica vada oltre il significato esplicito per accedere a un piano più alto, ineffabile, capace di comunicare ciò che le parole non possono esprimere.

L’intervento del professore Giuseppe Montemagno, docente di Storia Musicale presso il Conservatorio “V.Bellini” di Catania, ha confermato che il racconto del libro sul maestro Chiara, tracciato dall’autore, corrisponde ad un periodo delicato e di trasformazione del Teatro Massimo  e del prestigioso Conservatorio; il maestro Chiara oltre ad essere un ottimo violinista ha saputo alzare “la testa”.

La serata si è conclusa con l’esibizione dei violinisti Antonio Magrì e Angelo Di Guardo, noti come Violinisti in jeans ed ex allievi del Maestro Chiara, che hanno regalato al pubblico un momento di grande suggestione e intensità emotiva.

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Cultura

Ragalna, “La famiglia Chiara: Artisti per Vocazione”, il libro di Alfio Cartalemi

Torna con un nuovo lavoro dedicato al maestro di violino Rosario Chiara, in una lunga e appassionata intervista che diventa testimonianza di memoria viva

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A Ragalna nel 40° anniversario dell’Autonomia e con il Patrocinio del comune, si terrà  domani pomeriggio alle ore 19:15, presso il Palmento Arena, la presentazione del libro “La famiglia Chiara:  Artisti per Vocazione”, a cura del giornalista Alfio Cartalemi.

Dopo il volume destinato a Michelangelo Virgillito, pubblicato lo scorso anno, Cartalemi torna con un nuovo lavoro dedicato al maestro di violino Rosario Chiara, in una lunga e appassionata intervista che diventa testimonianza di memoria viva.

ALFIO CARTALEMI, L’AUTORE DEL LIBRO

Il giornalista, da anni impegnato nel recupero della memoria storica e culturale del territorio etneo, ci offre stavolta un ritratto autentico di una famiglia di musicisti, attraverso il racconto lucido e appassionato di Rosario Chiara, oggi ultranovantenne, ma ancora attivo e partecipe. Il maestro racconta la storia sua, del padre, del fratello e del loro profondo legame con la musica e con istituzioni prestigiose come il Teatro Massimo Vincenzo Bellini di Catania e il Liceo Musicale, oggi Conservatorio.

Serata presentata dalla giornalista Mary Sottile. Interverranno alla presentazione del libro Giuseppe Pappalardo, poeta scrittore, che ha curato la prefazione del volume; Norma Viscusi, poetessa e musicologa, amica del maestro Chiara; Giuseppe Montemagno, dottore di ricerca in Studi sul patrimonio culturale, docente di discipline storico-musicali e teatrali presso il Conservatorio “V. Bellini” di Catania, che relazionerà sul valore dell’opera.

La serata si concluderà con un momento musicale di grande suggestione: i violinisti Antonio Magrì e Angelo Di Guardo, ex alunni del maestro Chiara e oggi celebri artisti come “Violinisti in jeans”, ambasciatori della Sicilia nel mondo, renderanno omaggio al loro maestro con un’esibizione dal vivo. Un’occasione speciale per riscoprire la memoria collettiva attraverso l’arte e la musica, immersi nella bellezza e nella frescura di Ragalna.

 

 

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