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Paternò, al via la riqualificazione di Piazza “Villetta”

Tra gli interventi principali la sistemazione del manto stradale sottostante il marciapiede della piazza, attualmente in condizioni di grave deterioramento, che sarà completamente rifatto per garantire sicurezza e stabilità

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Sono ufficialmente iniziati i lavori di riqualificazione della storica piazza “Villetta”, un intervento atteso da anni che punta a restituire decoro e funzionalità.

Il Sindaco Nino Naso, l’Assessore alla Manutenzione e Urbanistica Roberto Faranda, l’Assessore alle Attività Produttive Antonello Longo, l’Architetto Domenico Benfatto, responsabile dell’Ufficio Lavori Pubblici, e i rappresentanti della ditta esecutrice hanno effettuato un sopralluogo per verificare l’avvio delle operazioni. Presenti anche esponenti locali del Movimento 5 stelle  tra i quali l’attività Salvo La Delfa  visto che la ex deputata regionale Martina Ardizzone aveva fatto inserito, in stretta sinergia con gli uffici comunali di Paternò, un emendamento votato poi dall’ARS una somma di 150 mila euro destinata a questo tipo di restyling.

Tra gli interventi principali, la sistemazione del manto stradale sottostante il marciapiede della piazza, attualmente in condizioni di grave deterioramento, che sarà completamente rifatto per garantire sicurezza e stabilità. Un’opera fondamentale per il recupero funzionale dell’area.

È inoltre prevista la sostituzione degli alberi esistenti con nuove specie arboree, accuratamente selezionate per preservare il verde pubblico senza ostacolare la carreggiata, contribuendo così a una maggiore vivibilità e armonia estetica. L’intervento includerà anche la pavimentazione di un tratto di via Carso, migliorando la sicurezza e la fruibilità della viabilità. Sarà asfaltata che la parte alta di Via  Carso ossia il tratto compreso tra via Estonia e via Lituania. l

“Questa riqualificazione rappresenta un’opportunità unica per restituire alla città un luogo curato e pienamente fruibile, grazie a un finanziamento regionale ottenuto per rendere possibile la realizzazione del progetto” dicono dal comune di Paternò.

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Catania, nasce lo Sportello Beni Confiscati, presidio civico finanziato con fondi PNRR

La nuova struttura offrirà accoglienza, orientamento e supporto alle realtà del terzo settore interessate alla gestione dei beni confiscati assegnati al Comune, oltre che a cittadini, studenti e ricercatori impegnati in attività di studio sul tema del riutilizzo sociale di patrimoni illeciti

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A Catania  in via Monte Sant’Agata il sindaco Enrico Trantino e l’assessore ai beni confiscati alla mafia Viviana Lombardo hanno inaugurato  lo Sportello Beni Confiscati, istituito dal Comune di Catania all’interno di un immobile sottratto alla criminalità organizzata e restituito alla collettività. Lo sportello sorge infatti nei locali di due unità abitative confiscate a un prestanome dei clan, completamente riqualificate grazie a un progetto promosso dall’Amministrazione Comunale e finanziato con fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

La nuova struttura, pensata come punto di riferimento operativo e informativo, offrirà accoglienza, orientamento e supporto alle realtà del terzo settore interessate alla gestione dei beni confiscati assegnati al Comune, oltre che a cittadini, studenti e ricercatori impegnati in attività di studio o di partecipazione civica sul tema del riutilizzo sociale di patrimoni illeciti. Si tratta di un presidio di legalità e trasparenza, innovativo per il contesto cittadino e di grande rilievo strategico nel percorso di rigenerazione urbana e contrasto alla cultura mafiosa.

Un evento di rilievo che ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali della Prefettura, della Magistratura, delle Forze dell’Ordine e di numerose associazioni, nei locali completamente rinnovati di un edificio dei primi del Novecento, fino a poco tempo fa in grave stato di degrado strutturale e igienico-sanitario. L’immobile è stato oggetto di un intervento di manutenzione straordinaria finalizzato alla sua rifunzionalizzazione come sede dell’Ufficio Beni Confiscati del Comune e come sportello informativo.

Il sindaco Enrico Trantino ha definito la scelta “lungimirante”, osservando che molti beni confiscati non vengono assegnati perché i bandi restano deserti, spesso per mancanza di informazioni sulla condizione degli immobili o per timori legati alla necessità di riqualificarli. Questo nuovo presidio intende invece offrire un punto di riferimento certo per chiunque sia interessato, mettendo a disposizione dati aggiornati, mappature, informazioni utili e possibilità di sopralluoghi. Il primo cittadino ha voluto sottolineare l’impegno dell’assessore Lombardo e dell’intera Direzione comunale, che stanno lavorando con determinazione per superare le difficoltà e dare nuova vita a questi patrimoni. L’assessore Viviana Lombardo, dal canto suo, ha evidenziato il valore simbolico dello sportello, non solo per il servizio concreto che offrirà ai cittadini in cerca di informazioni, planimetrie, modulistica e supporto per accedere all’utilizzo dei beni confiscati, ora parte del patrimonio indisponibile del Comune, ma anche per la sua collocazione all’interno di un bene sottratto alla mafia.

All’ingresso dell’edificio sono stati esposti quadri raffiguranti autorità uccise per mano mafiosa e un elenco di vittime innocenti, non solo illustri, con la speranza che quell’elenco non debba mai essere aggiornato. All’evento hanno preso parte anche l’ex assessore Michele Cristaldi, recentemente nominato dal sindaco Trantino consulente a titolo gratuito per i beni confiscati alla mafia, e la direttrice della struttura Patrimonio Comunale, Marina Galeazzi, che ha coordinato gli interventi di riutilizzo.

I lavori, finanziati con 460 mila euro dal PNRR grazie a un progetto curato dalle ingegnere comunali Valeria Petrina e Roberta Parisi, hanno riguardato il consolidamento della muratura portante, il rifacimento delle coperture lignee con recupero dei coppi siciliani, la sostituzione degli infissi, il risanamento dei controsoffitti in camorcanna, la ricostruzione di un solaio ammalorato, la posa di nuove pavimentazioni coerenti con l’esistente, la realizzazione di tramezzi per una migliore organizzazione interna, nuovi servizi igienici, impianto elettrico con illuminazione a LED e un impianto di climatizzazione.

Lo sportello sarà attivo tutti i giorni dalle 9.00 alle 12.00, preferibilmente su appuntamento, e non si limiterà all’attività di front office ma svolgerà anche funzioni di animazione territoriale e comunicazione integrata sul tema del riuso sociale dei beni confiscati, offrendo inoltre un centro di documentazione dedicato agli immobili situati nella città di Catania.

 

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Belpasso, Tari subirà riduzione in controtendenza regionale

Una scelta amministrativa non scontata, Caputo: “Sì, siamo un’eccezione”

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Il Comune di Belpasso sorprende con una notizia controcorrente: per l’anno 2025, la TARI (la tassa sui rifiuti) subirà una riduzione, sia per le utenze domestiche che per quelle non domestiche. Una scelta amministrativa non scontata, soprattutto se confrontata con quanto accade in molti altri comuni siciliani, dove la TARI ha registrato aumenti anche superiori al 7%. “In un periodo in cui quasi ovunque i costi spingono verso l’aumento delle tariffe, a Belpasso siamo riusciti non solo a evitare rincari, ma addirittura a ridurre la TARI. Sì, siamo un’eccezione”, ha dichiarato con soddisfazione il sindaco Carlo Caputo.

Il risultato è il frutto di un insieme di azioni mirate messe in campo dall’amministrazione comunale, dalla lotta all’evasione della TARI all’implementazione di politiche ambientali virtuose, che hanno portato a una sensibile riduzione dei rifiuti indifferenziati destinati alla discarica. “Altrove la TARI aumenta per molte ragioni: troppi rifiuti non differenziati, carenza di impianti adeguati, aumento dei costi di smaltimento, manodopera e trasporto. Noi, invece, abbiamo puntato sulla responsabilizzazione dei cittadini e sul miglioramento della raccolta differenziata”, ha aggiunto Caputo.

Belpasso si propone quindi come un modello virtuoso in Sicilia, dimostrando che, anche in un contesto difficile, è possibile coniugare attenzione all’ambiente, equità fiscale e buona amministrazione. 

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