Tiene ancora banco a Paternò la vicenda del dipendente del call- center “Lombardia Contact” risultato positivo al Covid-19. Sulla questione è intervenuto il vice sindaco paternese, Ezio Mannino il quale, attraverso una lunga nota, ha spiegato cosa sta avvenendo all’interno dell’azienda e quali provvedimenti sono stati adottati per salvaguardare la sicurezza dei lavoratori. Mannino ha preso posizione non solo come amministratore comunale, ma anche come dipendente della “Lombardia Contact”, dove occupa un ruolo di responsabilità. “Non posso e non voglio sottrarmi al doveroso diritto e opportuno dovere, da lavoratore prima e da istituzione dopo, di delineare in maniera quanto più possibile razionale, quanto sia stato fatto in termine di procedure e protocolli per garantire la sicurezza e salute dei lavoratori – scrive Mannino- all’interno del Call Center, Lombardia Contact che oggi è impegnato, con i propri dipendenti, in prima linea con l’offerta di assistenza primaria ed essenziale in merito all’Emergenza Coronavirus ed alcune misure economiche ad essa legate.”
Secondo Mannino è corretto quanto espresso dai politici e cittadini, i quali ritengono che “l’azienda debba necessariamente attivare lo smart working per tutti i dipendenti ed i servizi gestiti”, ma tale processo “si scontra con le tecnologie del sistema informatizzato “fisso”. Tuttavia allo stato attuale quasi 100 operatori dell’azienda possono attuare il lavoro agile, mentre appena 70 risultano presenti nella sede di Paternò di via Vittorio Emanuele, a seguito dell’adozione delle direttive dei DPCM in merito alle misure anticontagio e in seguito al caso positivo.
“Entrando nel merito della gestione in termini di protocollo ed azioni intraprese dall’azienda a seguito della positività del tampone di uno dei dipendenti, posso dire con cognizione di causa che sono state seguite le direttive condivise con il dipartimento Asp “sorveglianza Covid-19” e ampliate le misure di sicurezza in maniera precauzionale come voluto dalla direzione dell’aziendale. Nello specifico sono 9 i lavoratori sottoposti a quarantena obbligatoria da parte dell’Asp su segnalazione dell’azienda – ha continuato Mannino – e circa 100 i lavoratori che pur non avendo avuto contatti diretti sono posti in Cassa integrazione e invitati a relazionarsi con il medico di base per procedere con l’isolamento fiduciario e precauzionale”. Per Mannino risulterebbe impossibile sottoporre tutti i lavoratori al tampone per le problematiche “deficitarie del sistema sanitario regionale che ad oggi non possiede un numero adeguato di tamponi non riuscendo di fatto a soddisfare neanche le esigenze del personale medico e infermieristico”.
Disposta la notte scorsa la sanificazione degli ambienti del call center, messi in sicurezza con la riduzione del personale in sede e con l’attuazione di tutte le necessarie misure anticontagio. “Bisogna oggi mantenere il difficile equilibrio tra la necessità di contenere il virus e l’esigenza di avviare azioni rivolte – ha concluso il vice sindaco – alla salvaguardia economica, al mantenimento e risanamento di un tessuto economico e sociale che altrimenti trasformerebbe definitivamente la pandemia sanitaria in un collasso per la nostra economia” .