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Associazionismo

Catania, firmato protocollo d’intesa tra Misericordie e Tribunale, per i lavori di pubblica utilità

Alfredo Distefano: «La nostra lunga esperienza nel settore del volontariato e dell’assistenza sociale ci rende partner ideali per questo tipo di iniziative»

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È stato firmato oggi presso il Tribunale di Catania, un importante protocollo d’intesa tra Comitato delle Misericordie della Provincia di Catania e Ministero della Giustizia – UDEPE Ufficio Distrettuale di Esecuzione Penale Esterna. L’accordo, sottoscritto dal presidente del Comitato Provinciale Alfredo Distefano, e dal giudice delegato dal Presidente del Tribunale Grazia Anna Caserta alla presenza dall’assistente sociale Raffaella Giordani, mira a disciplinare lo svolgimento di lavori di pubblica utilità da parte di soggetti condannati, consentendo loro di scontare la propria pena attraverso attività non retribuite a beneficio della collettività.  Il lavoro di pubblica utilità, prevede attività non retribuite a favore della collettività, da svolgersi presso enti pubblici o organizzazioni di volontariato. Questo tipo di attività può essere intrapreso sia da soggetti liberi imputati che da detenuti o internati, rappresentando un’alternativa alla detenzione tradizionale.

«Attraverso questa convenzione» ha spiegato il Presidente Alfredo Distefano, «permetteremo alle persone condannate a pene sostituite con lavori di pubblica utilità, di poter svolgere attività socialmente utili all’interno di tutte le Misericordie catanesi. Le Misericordie della Provincia di Catania giocheranno un ruolo chiave nella gestione di queste attività, offrendo un contesto strutturato e di supporto per i soggetti coinvolti. La nostra lunga esperienza nel settore del volontariato e dell’assistenza sociale ci rende partner ideali per questo tipo di iniziative. Le attività di pubblica utilità non solo aiuteranno i richiedenti a reintegrarsi nella società, ma forniranno anche un contributo tangibile alla comunità locale». Questo protocollo segna un nuovo passo importante nel percorso di Giustizia di comunità, promuovendo la collaborazione tra istituzioni e organizzazioni del terzo settore per offrire seconde possibilità ai condannati e contribuire al benessere collettivo.

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Paternò, 1 Maggio a Ciappe Bianche

Le associazioni di volontariato incontrano e dialogano con i migranti della tendopoli

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E’ stato un primo maggio, “Festa dei Lavoratori”, differente quello di ieri a Paternò, dove le associazioni Penelope, Voce, Caritas- Bisaccia del Pellegino, Anpas e il Presidio Partecipativo del Fiume Simeto, hanno incontrato, nel tardo pomeriggio di ieri, alla tendopoli di Ciappe Bianche i braccianti agricoli (oltre una quarantina quelli presenti al suo interno) quasi tutti di nazionalità tunisina e marocchina.

L’iniziativa, dal titolo “Testimoni di (in)giustizia”, si è rivolto ai lavoratori migranti e a tutte le persone che credono in un’idea di lavoro come strumento di riscatto, e non come forma moderna di schiavitù. L’obiettivo è duplice: da un lato, offrire un punto di ascolto e supporto concreto a chi vive in condizioni di marginalità e sfruttamento, dall’altro promuovere informazione e consapevolezza sui diritti previsti dall’ordinamento italiano.

A spiegare, nel dettaglio, le finalità dell’iniziativa, Salvo Pappalardo (ANPAS), don Salvatore Mazzamuto (Caritas- Bisaccia del Pellegrino), Federico Scavo (Gruppo Voce), Marianna Nicolosi (Presidio Partecipativo Patto Fiume Simeto), Giuseppe Bucalo (Penelope)

L’incontro si è concluso con un momento di socialità e condivisione: una cena multietnica aperta a tutti, per favorire conoscenza reciproca e convivialità in un clima di solidarietà.

 

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Paternò, Primo Maggio a Ciappe Bianche: Lavoro, dignità, giustizia sociale

L’iniziativa, dal titolo “Testimoni di (in)giustizia” è rivolta ai lavoratori migranti e a tutte le persone che credono in un’idea di lavoro come strumento di riscatto

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In occasione della Festa dei Lavoratori, le realtà associative Penelope, Voce, Caritas, Anpas e il Presidio Partecipativo del Fiume Simeto daranno vita, domani,  1° maggio, a partire dalle ore 18:00, ad un incontro speciale in contrada Ciappe Bianche, a Paternò.

L’iniziativa, dal titolo “Testimoni di (in)giustizia”, si rivolge in particolare ai lavoratori migranti e a tutte le persone che credono in un’idea di lavoro come strumento di riscatto, e non come forma moderna di schiavitù.

L’obiettivo è duplice: da un lato, offrire un punto di ascolto e supporto concreto a chi vive in condizioni di marginalità e sfruttamento, dall’altro promuovere informazione e consapevolezza sui diritti previsti dall’ordinamento italiano.

Durante la giornata, i volontari forniranno materiali informativi e guide pratiche di autodifesa, nonché contatti utili attivi 24 ore su 24 per ricevere aiuto. Saranno presenti anche operatori pronti a raccogliere testimonianze e denunce da parte di chi è vittima di caporalato o condizioni lavorative inique.

Un’unità mobile sarà inoltre disponibile per effettuare controlli gratuiti dei parametri vitali, offrendo un servizio medico di base a chi ne ha più bisogno.

L’incontro si concluderà con un momento di socialità e condivisione: una cena multietnica aperta a tutti, per favorire conoscenza reciproca e convivialità in un clima di solidarietà.

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