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Cenere Vulcanica, Castro (Seus118): “Nessuno parla delle ripercursioni mediche”

Nell’area etnea si è evidenziata una maggiore incidenza di tumori tiroidei

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Le eruzioni dell’Etna ormai costituiscono e rappresentano una cronica emergenza e non certo una “semplice” routinarietà.

Si è parlato tanto in questi giorni sulla cenere dell’Etna, a seguito delle recenti eruzioni, tra vari commenti social e comunicati, ma poco o niente si è fatto cenno sulle problematiche sanitarie legate alla cenere.
Soprattutto su autorevoli studi scientifici che hanno messo in evidenza pericolose ripercussioni della cenere che ben si correlano, per delicatezza, alle problematiche logistiche dalla stessa causata.
Ai fenomeni eruttivi infatti segue la copiosa nube di cenere. Sabbia vulcanica che potrebbe incidere anche nella salubrità dell’aria. Un aumento dei valori delle polveri sottili è dovuto all’inquinamento e alle alte temperature, a questi influisce pure la caduta della cenere vulcanica, come avvenuto nei nostri territori di recente.
Sull’impatto che la sabbia dell’Etna potrebbe avere sulla salute umana e sul territorio, negli anni, sono stati condotti diversi studi, che hanno interessato anche ricercatori stranieri. Uno dei più recenti è quello portato avanti dai ricercatori dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Osservatorio etneo (Ingv-Oe), con la collaborazione delle Università di Catania e Palermo, in stretta collaborazione col personale dei dipartimenti di Neurologia di Catania e di Scienze geologiche di Palermo. Le analisi effettuate hanno riguardato sia la composizione della cenere, sia la sua capacità di dispersione nell’ambiente. Si hanno programmi di simulazione che servono a prevedere quale distribuzione avrà sul territorio.
Negli ultimi anni i ricercatori stanno studiando i processi naturali che gli elementi chimici contenuti nella sabbia vulcanica compiono dal momento dell’eruzione. La parte più importante, riguarda le possibili conseguenze negative sulla popolazione. La sabbia vulcanica infatti contiene degli elementi metallici che in soggetti vulnerabili potrebbero risultare assolutamente nocivi. Si tratta di metalli in traccia che in persone più cagionevoli potrebbero interferire con i processi cellulari provocando disfunzioni e alterazioni. In certi casi, questi metalli in traccia possono produrre la morte delle cellule e, quindi, essere causa di tumori, come quello alla tiroide, o malattie del sistema neurodegenerativo come la sclerosi multipla o la sla.
Studi scientifici autorevoli hanno inequivocabilmente mostrato questa correlazione. Uno dei dati a sostegno di queste tesi è che nelle zone etnee si è fortemente notato, soprattutto per il tumore della tiroide (in particolare l’istotipo papillare) maggiori manifestazioni cliniche. Mentre, riguardo all’aumento di polveri sottili, come affermano studiosi e ricerca, sicuramente la cenere può aumentarne i valori. Ogni giorno, infatti, tale quantità di sabbia viene frantumata dai mezzi che circolano e questo può’ renderla sempre più fine e capace di penetrare più facilmente nel nostro organismo. Ecco perché, al di là di mascherine in questo periodo che potrebbero costituire una protezione, e’ fondamentale che tutti gli Enti, nazionali, regionali e comunali, si attivino in maniera condivisa e uniforme per quella che è una emergenza ormai cronica e che, al di là delle delicate ed importanti problematiche logistiche, possono essere causa di altrettante serie ripercussioni di carattere prettamente medico. Da non sottovalutare. Prevenzione ed attivazione, sono le giuste priorità per difendersi da tale fenomeno.

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Ragalna, presentato progetto “Spazi Civici di Comunità”, Play District

“L’obiettivo-ricorda Emanuele Basile, responsabile Sport e Salute  in Sicilia per Play District -che si intende raggiungere è quello di promuovere la realizzazione di attività di aggregazione rivolte a giovani”

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“Sport Ability” è ufficialmente operativo. Il progetto, che rientra nell’ambito di “Play District- Spazi Civici di Comunità”, è stato presentato nella sala convegni del Palmento Arena di Ragalna. Il percorso progettuale, riservato a soggetti che vanno dai 14 ai 34 anni, è stato promosso in campo nazionale, dal Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio civile universale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in collaborazione con Sport e Salute.

A Ragalna il progetto è realizzato dall’Asd Sport Insieme con il partenariato del comune di Ragalna, dell’Istituto Marconi di Paternò/Ragalna, della Cooperativa Marianella Garcia ed Euro Soluzioni con il coinvolgimento esterno dell’ente di promozione C.S.A.In (Centri sportivi aziendali e industriali). “L’obiettivo-ricorda Emanuele Basile, responsabile Sport e Salute  in Sicilia per Play District -che si intende raggiungere è quello di promuovere, attraverso gli spazi civici, la realizzazione di attività di aggregazione rivolte a giovani, realizzate dalle associazioni, in partnership con altri soggetti pubblico e privati”.

Il progetto è stato illustrato dal sindaco del comune etneo, Nino Caruso, che ha ricordato l’importanza dello sport a Ragalna, l’impatto sul piano turistico e sociale che ricopre l’attività strutturata, e l’importanza di poter disporre di impianti sportivi all’avanguardia. Giuseppe Lombardo, direttore generale dell’associazione Sport Insieme ha illustrato le caratteristiche del progetto che durerà due anni.

“Proponiamo il calcio, la cinofilia sportiva e tiro con l’arco e, in particolare, allestiremo conferenze con tematiche sociali come “Responsabil-mente” e “Edu-Eat”, dove si affronteranno tematiche delicate e strettamente attuali tra i giovani come il cyberbullismo e la sana e corretta alimentazione, e lo Sportello Ascolto e di consulenza”. Apprezzati gli interventi dei tecnici di cinofilia sportiva, rappresentati da Andrea Foti, e quello di tiro con l’arco, Angelo Corsaro.

Come del resto, quello di Marco Alberio, ex calciatore professionista, che ha raccontato agli studenti del Marconi presenti, annunciando la nascita, all’interno del progetto di una squadra di mamme, che parteciperà al campionato Csain fuori classifica. Ad allenarla Concetta Santangelo.

 

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Chiesa

Mascali, sequestrate dai carabinieri discariche abusive, tre persone denunciate

Sono stati controllati 3 terreni nei quali i proprietari avrebbero lasciato scarti di materiali edili e rifiuti ferrosi

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Rimane alta l’attenzione del comando provinciale carabinieri di Catania per contrastare le varie forme di illegalità diffusa e garantire il rispetto delle norme dedicate alla tutela ambientale. Cosi a Mascali i militari della locale stazione Carabinieri hanno controllato i fondi agricoli situati nei pressi del torrente esondato “Salto del Corvo”, in località Nunziata, all’altezza dell’intersezione con la strada provinciale.

In particolare, sono stati controllati 3 terreni nei quali i proprietari avrebbero lasciato scarti di materiali edili e rifiuti ferrosi. L’accesso ispettivo al primo fondo, di proprietà di un 63enne di Calatabiano titolare di un negozio di ferramenta ed edilizia, ha consentito ai carabinieri di scoprire una vera e propria discarica abusiva di scarti di lavori edili e rifiuti ferrosi.

Nel terreno di un 42enne di Mascali, invece, oltre ai rifiuti provenienti da lavori edili, gli investigatori hanno accertato che sono stati accatastati anche pneumatici e tubi di gomma che poi sono stati  dati alle fiamme, con grave danno per l’ambiente e per la cittadinanza, visti i fumi tossici rilasciati dalla combustione. Infine, nella proprietà di un autotrasportatore 40enne, residente a Riposto, i militari dell’Arma hanno assistito ad un mutamento della destinazione d’uso del terreno agricolo, trasformato in una cava abusiva e riempito anche di rifiuti divario genere, da pezzi di ferro a parti in cemento.

Tutti e tre i terreni sono stati sequestrati e dovranno essere bonificati, eliminando i rifiuti secondo le modalità previste dalla normativa ambientale, mentre i proprietari sono stati denunciati penalmente per aver realizzato e gestito una discarica abusiva, e il 40enne anche per aver allestito una cava senza alcuna autorizzazione.

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