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L’Istituto delle Orsoline di Santa Maria di Licodia da lunedì accoglierà gli studenti

Pronte le aule di via Madonna del Carmelo, che segnano la fine dei doppi turni per i piccoli della Don Bosco

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Il completamento dei lavori presso i locali dell’Istituto “Sant’Angela Merici” di via Madonna del Carmelo, segnano la fine dei disagi per gli studenti della primaria “Don Bosco”. Come si ricorderà, a causa della carenza di aule, i piccoli delle classi seconde, terze, quarte e quinte, erano stati costretti a rotazione ai doppi turni pomeridiani.  Un’organizzazione capovolta della vita scolastica, dai ritmi davvero insostenibile per gli allievi, che in questo mese e mezzo, hanno dovuto rinunciare ad attività sportive e ludiche, mandando il tilt le mamme e generando un forte malcontento nelle famiglie. 

Così dopo una trattativa lunga e complessa, che ha dovuto tenere conto di molti aspetti, sia tecnici che burocratici e, non ultimi, “diplomatici” per giungere alla locazione dei locali fino all’avvio dei lavori, finalmente il via libera all’uso delle aule già al rientro dalle vacanze del lungo ponte festivo, è arrivato dal primo cittadino, Salvatore Mastroianni attraverso un messaggio via social. «Comunico che i lavori presso il plesso delle orsoline di via Madonna del Carmelo sono stati completati rispettando perfettamente la tabella di marcia prevista. Consegneremo le chiavi all’istituto comprensivo Don Bosco in modo tale che da lunedì i bambini possano tornare ad occupare le relative aule». 

All’interno della struttura, si è proceduto in tempi da record con il cambio degli infissi, con l’installazione di una porta con il maniglione antipanico su via Michele Leonardi Greco e con la tinteggiatura delle pareti delle sei aule del piano terra. 

Da lunedì, la comunità scolastica locale sarà di nuovo accolta nell’edificio di proprietà delle Orsoline, che ha visto formare intere generazioni.  

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ambiente

Adrano, oltre 300 telecamere contro inciviltà e degrado urbano

Tra le innovazioni più incisive, spicca l’introduzione di E-KILLER, una valigetta mimetica dotata di telecamera, pensata per contrastare l’abbandono illecito di rifiuti

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Adrano segna una svolta storica verso una città più sicura, ordinata e rispettosa delle regole. Con l’attivazione di oltre 300 nuove telecamere distribuite capillarmente su tutto il territorio urbano e periferico, l’amministrazione comunale rilancia con decisione il proprio impegno nella tutela del decoro e della legalità.

Dal centro storico alle zone industriali, da piazza Umberto fino alle aree periferiche, ogni angolo della città sarà monitorato in tempo reale, grazie a una rete di videosorveglianza intelligente. Il sistema, basato su tecnologie di ultima generazione, è direttamente collegato con le forze dell’ordine, garantendo un controllo costante e tempestivo su tutto il territorio.

Tra le innovazioni più incisive, spicca l’introduzione di E-KILLER. Si tratta di una valigetta mimetica dotata di telecamera, pensata per contrastare l’abbandono illecito di rifiuti. Collocata strategicamente nei punti più critici, E-KILLER si confonde tra i rifiuti e, senza farsi notare, registra e documenta i trasgressori in azione, fornendo prove inconfutabili per l’identificazione e la sanzione degli autori. Oltre al contrasto dei reati ambientali, la nuova infrastruttura rafforza la prevenzione contro furti, atti vandalici e danneggiamenti. Un investimento sulla sicurezza di tutti, reso possibile anche grazie alla sinergia costante con le forze dell’ordine locali.

“Lo avevamo promesso: Adrano sarebbe rinata – dichiara l’ Amministrazione – oggi aggiungiamo un nuovo tassello alla costruzione di una città più moderna, vivibile e rispettata.” Quella messa in campo non è solo una rete di telecamere, ma una rete di fiducia e corresponsabilità tra istituzioni e cittadini.

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giudiziaria

Catania, omicidio Filippo Raciti, la Cassazione annulla risarcimento di Speziale allo Stato

La Suprema Corte, riconoscendo un difetto di motivazione, ha accolto la richiesta presentata dall’avvocato Giuseppe Lipera e ha cassato la decisione di secondo grado rinviando a un nuovo collegio

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La Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza della Corte d’appello di Catania, emessa l’8 giugno del 2023, che aveva condannato a 100 mila euro di risarcimento per danni d’immagine, in favore del ministero dell’Interno e della Presidenza del consiglio dei ministri, Antonino Filippo Speziale, condannato a otto anni di reclusione per l’omicidio preterintenzionale dell’ispettore di polizia Filippo Raciti, il 2 febbraio del 2007, negli scontri con gli ultra etnei fuori dallo stadio Massimino dove si disputava il derby col Palermo.

La Suprema Corte, riconoscendo un difetto di motivazione, ha accolto la richiesta presentata dall’avvocato Giuseppe Lipera e ha cassato la decisione di secondo grado rinviando a un nuovo collegio. Contro la decisione della Corte d’appello di Catania aveva presentato ricorso, che è stato rigettato dalla Cassazione, anche l’avvocatura dello Stato che aveva chiesto il ripristino del danno patrimoniale stimato in primo grado in 15 milioni di euro, in concorso con Daniele Natale Micale, anche lui condannato per la morte di Raciti, che era stato cassato in secondo grado.

Secondo la Cassazione “non è sufficiente la mera divulgazione delle immagini di un evento lesivo (riferendosi agli scontri degli ultras con le forze dell’ordine), ma è necessario dimostrare che da tale condotta sia derivato un effettivo pregiudizio all’immagine, intesa come reputazione” e ha sottolineato che “non è affatto detto che la visione di tali immagini abbia comportato discredito o una idea negativa dello Stato italiano e della sua capacità di reprimere le violenze”.

Il legale di Speziale l’avvocato Giuseppe Lipera ha affermato che la sentenza della Cassazione “segna un importante punto a favore di Antonino Speziale, annullando la condanna al risarcimento del danno all’immagine per le amministrazioni pubbliche e rinviando la questione alla Corte d’appello di Catania in diversa composizione anche per le spese del giudizio”.

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