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Cronaca

Paternò, eternit nei pressi dell’Oasi protetta di Ponte Barca

Degrado ambientale lungo gli argini del fiume Simeto: condanna del gruppo consiliare di Paternò di “Diventerà Belllissima”

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Degrado ambientale nei pressi di Ponte Barca, in territorio di Paternò,non lontano dagli argini del fiume Simeto. Sono tante le discariche abusive presenti nella zona. Ignoti hanno lasciato anche lastre di eternit lungo una strada che porta verso contrada Sciddicuni. A denunciarne la presenza l’imprenditore agricolo Emanuele Feltri, il quale ha investito risorse e tempo proprio nella zona per fare crescere la propria azienda. Da tutte le parti si chiede maggiore attenzione per preservare l’intera area del Simeto e in particolare di Ponte Barca.

Sulla vicenda è intervenuto anche il gruppo consiliare di “Diventerà Bellissima” con Anthony Distefano e Giuseppe Lo Presti: “Occorre tornare a puntare i riflettori sull’area che costeggia il territorio del fiume Simeto. Un sito che richiama da sempre l’interesse di naturalisti provenienti da ogni parte della Sicilia e non solo- hanno detto in una nota stampa i due consiglieri di “DB”- sito dove gli imprenditori agricoli hanno concentrato numerosi dei propri sforzi economici e produttivi. E su quel sito, da tempo, sono tornate a dare cattiva mostra di sé ingenti quantità di rifiuti scaricate lì da gente irresponsabile e incurante di qualunque danno arrecato all’ambiente.

Di recente, lungo la strada di Contrada “Sciddicuni” è stato anche impunemente scaricato dell’eternit con le particelle di polvere che rischiano di disperdersi nell’aria- hanno concluso i due consiglieri- Abbiamo già inviato la relativa segnalazione all’Arpa ed al Comune di Paternò.Quella dell’attenzione sull’area naturalistica del fiume Simeto resta un aspetto sul quale intervenire con determinazione e che deve coinvolgere istituzioni, imprenditori e associazioni cittadine per richiamare tutti ad una maggiore sensibilità e controllo”.

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Cronaca

Etna, cessata nella serata di ieri l’attività di fontana di lava dal cratere di sud-est

Si è conclusa alle 20.35 circa (tempi Gmt) e nella fase più intensa ha prodotto una colonna eruttiva alta sino a circa 6000 m s.l.m.

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L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha comunicato che l’attività di fontana di lava al cratere di sud-est si è conclusa alle 20.35 circa di ieri sera-(tempi gmt). L’attività eruttiva nel suo acme ha prodotto una colonna eruttiva alta sino a circa 6000 m s.l.m., con dispersione nei quadranti nord-orientali del vulcano; sono state ricevute segnalazioni di ricaduta di cenere negli abitati di Fiumefreddo, Calatabiano e Giardini Naxos. La fontana di lava è stata accompagnata da attività effusiva che ha messo in posto due flussi lavici che dal cratere di Sud-Est  si sono propagati in direzione Sud ed Est.

Dal punto di vista sismico, l’ampiezza media del tremore vulcanico, dopo aver raggiunto i valori massimi intorno alle 20.30 ha mostrato un chiaro trend in decremento ed alle 22 circa ha raggiunto l’intervallo dei valori medi, dove tuttora permane. Le sorgenti del tremore sono rimaste confinate nell’area del cratere di sud-est alla profondità di circa 3000m sopra il livello del mare. Anche l’attività infrasonica ha mostrato un significativo decremento ed intorno alle 21:30 si è quasi del tutto esaurita.  I dati clinometrici hanno mostrato l’inizio del fenomeno parossistico intorno alle 18 di ieri sera e la stazione più sommitale, alle 19.20 aveva registrato  una variazione di oltre 2 microradianti.

Anche l’analisi dei dati dilatometrici (strainmeter) ha mostrato una variazione a partire dalle 17.50 ; alle 21.05 circa il segnale ha indicato l’esaurimento del fenomeno e la decompressione complessiva raggiunge un valore di circa 197 nanostrain, corrispondente a quasi 3 milioni di mc eruttati. L’attività dell’aeroporto Fontanarossa non ha subito rallentamenti.

 

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Cronaca

Catania, braccialetto elettronico per un 39enne che minaccia la moglie

A denunciare l’uomo alle forze dell’ordine la segnalazione di una persona che, mentre era in attesa in una sala di un ospedale, aveva prestato il cellulare all’indagato che ha chiamato la consorte

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La Procura di Catania ha indagato un 39enne per di atti persecutori aggravati, applicando nei confronti di quest’ultimo la misura cautelare di divieto di avvicinamento alla moglie e installazione del cosiddetto braccialetto elettronico.  Le indagini sono state avviate dalla segnalazione di una persona che, mentre era in attesa in una sala di un ospedale, aveva prestato il cellulare all’uomo che lo aveva dimenticato a casa, quest’ultimo ha chiamato  la moglie e l’avrebbe minacciato pesantemente. A fine chiamata il proprietario del telefonino, che ha sentito la conversazione, preoccupato ha allertato la polizia postale con una mail.

Le indagini hanno permesso di identificare la donna, che era la titolare dell’utenza telefonica che era stata chiamata dall’indagato. I poliziotti hanno ascoltato la signora, madre di minorenni, che ha raccontato le vicende di minacce e molestie subite nel corso del tempo dal marito dopo la separazione. È emerso che l’indagato avrebbe minacciato la donna con frasi come “se ti vedo con un altro ti ammazzo davanti la scuola”, “prima che mi denunci ve la faccia finire male a tutti”. L’uomo avrebbe, inoltre, tempestato la vittima di innumerevoli telefonate e messaggi, tanto da ingenerare in lei un costante timore per l’incolumità sua e dei figli e costringendola a modificare le sue abitudini di vita.  Le risultanze investigative acquisite dalla Polizia postale hanno consentito alla Procura di Catania di richiedere e ottenere dal Gip la misura cautelare nei confronti dell’indagato.

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